Zero sbavature, tanta grinta e una vettura che, dopo le difficoltà mostrate finora, inizia a far intravedere qualche lampo di vera competitività. A Spa la Ferrari è perfetta, così come lo sono stati Charles Leclerc e Lewis Hamilton, per ragioni differenti. Il monegasco conquista il podio tagliando il traguardo in terza posizione, ma soprattutto si tiene alle spalle la Red Bull di Max Verstappen dal primo all’ultimo giro, proprio come fece nel 2019 a Monza quando l’avversario da battere era la Mercedes, mentre Hamilton dopo due giornate da dimenticare rimonta e chiude sesto, forse correndo la sua miglior gara stagionale al di là del risultato finale.

Non si può essere felici, ma dopo la fatica che ha caratterizzato la prima metà di stagione della Scuderia una gara del genere serve, e tanto, soprattutto per il morale dell’intera squadra. Due risultati conquistati non per le circostanze, ma frutto di due gare perfette, seppur diverse: Leclerc ha corso con il fiato sul collo senza sbagliare mai - tolte due piccole sbavature ma senza grandi conseguenze -, Hamilton è risalito e ha sfruttato al meglio il setup modificato della SF-25 pur partendo dalla pitlane. E al termine del GP entrambi certificano il passo in avanti fatto vedere, pur ribadendo di dover continuare a spingere perché c’è ancora tanto lavoro da fare.

“Max mi è stato dietro tutta la gara entro due secondi, non è mai semplice” ha raccontato il monegasco a Joylon Palmer appena sceso dalla SF-25. “La prima parte di gara è stata la più difficile per noi perché non avevamo il carico delle McLaren e di Max, che avevano compromesso un po’ le qualifiche per andare meglio oggi. Per fortuna la pista si è asciugata abbastanza velocemente e il passo è stato buono, ma comunque Max mi è stato alle costole per tutta la gara e sono abbastanza contento di essere riuscito a mantenere la posizione”.
È soddisfatto, perché dopo un garone del genere non si poteva fare di più e, poco dopo, svela anche un retroscena a Sky Sport sulle aspettative, diverse, che lo avevano accompagnato in gara: “Onestamente pensavamo di arrivare quarti. Le due McLaren andavano troppo forte e la Red Bull, soprattutto quella di Max, avevano un passo migliore del nostro sia nelle qualifiche Sprint che nella gara Sprint. Abbiamo conquistato un risultato molto buono, facendo tutte le scelte giuste. È un weekend dove possiamo guardarci indietro e non avere nessun rammarico. Sono contento”. E sugli aggiornamenti che hanno debuttato in Belgio sorride, perché un primo passo in avanti è stato fatto nonostante tocchi a tutti i costi moderare le aspettative: “Se posso guardare la seconda metà dell’anno con maggiore serenità? Sicuramente, ma dobbiamo stare attenti a non essere troppo positivi creando aspettative sbagliate. È facile farlo, credo che siamo sulla strada giusta ma per raggiungere le McLaren e anche la Red Bull di Max è ancora lunga. Lui non aveva aria libera e noi abbiamo fatto tutto perfetto riuscendo a tenerlo dietro, ma spesso hanno più passo di noi. Continuiamo a lavorare così, stiamo facendo un buon lavoro”.

La reazione c’è stata, ma adesso tocca continuare a lavorare per concretizzare, una volta per tutte, una rincorsa iniziata sin dal GP dell’Austria, quando a debuttare era stato il nuovo fondo evoluzione. Necessità di lavorare rimarcata anche dalle parole di Sir Lewis, che prima però lancia un messaggio chiaro dopo un fine settimana caratterizzato da troppi errori: “Queste condizioni mi hanno dato tante opportunità, sono le condizioni in cui sono cresciuto e che ho imparato ad amare. Voglio continuare a chiedere scusa ai tifosi per questo weekend, ci sono tanti fattori che hanno portato a questi errori, in particolare quello di venerdì, mentre sabato è stata totalmente colpa mia” ha spiegato a Sky Sport, commentando quanto successo in pista. “Continuerò a spingere, abbiamo portato a casa qualche punto recuperandone alla Mercedes. Ho compreso meglio i cambiamenti che abbiamo apportato, ora torneremo in fabbrica e sono molto grato per tutto il duro lavoro che i ragazzi hanno fatto. Vorrei ringraziarli tutti, hanno lavorato davvero tantissimo. Possiamo solo ringraziarli perché hanno continuato a spingere”.

