Massimo Rivola, Ceo di Aprilia con un grande passato tra Minardi, Toro Rosso ma anche Ferrari, è l'uomo giusto a cui chiedere un parere su Charles Leclerc: lo ha visto nascere infatti nella Ferrari Academy. "È stato molto divertente lavorare con lui. Si è capito subito che sarebbe diventato un campione. Mi ricordava molto Alonso sotto certi aspetti: voleva vincere qualsiasi sfida e non accettava la sconfitta, ma la prendeva davvero male. Abbiamo lavorato tanto su quello, sulla gestione dell’ansia, della rabbia, sul rimuginare sull’errore. Capita mediamente che su 15 curve tu ne possa sbagliare una e non è che puoi pensare all’errore nelle successive 14… ha fatto un grande lavoro ed è migliorato tanto. E poi credo che le tragedie di vita che ha sofferto, da Jules Bianchi al padre, lo abbiano reso ancora più forte. Ha ancora un bel potenziale di crescita. Gli ho detto che cosa gli manca… deve migliorare ancora nella lettura della gara".
"Sinceramente lo vedo anche davanti agli altri giovani grandi piloti di oggi - ha aggiunto -. Adesso che ha vinto Verstappen avrà una confidenza enorme, la Red Bull gli ha permesso di sbagliare tanto, cosa che non è possibile per Charles in Ferrari, lì non ti puoi permettere di sbagliare così tanto, hai un’altra pressione addosso. Norris è stata la sorpresa dello scorso anno, l’avevo seguito quando aveva 16 anni e andava già forte, ma aveva un vantaggio di chilometri percorsi sugli altri che poteva fare la differenza. L’anno scorso invece ha fatto diventare una delusione Ricciardo. Russell è un altro che ha tutte le carte in regola per diventare campione. Sainz non mi ha sorpreso per niente. Lo avevo già proposto in Academy tanti anni fa. È uno di quelli che è sempre andato forte. È intelligente e veloce".
Da Ceo di Aprilia, Rivola, intervistato dal Foglio, si è sbilanciato in qualche pronostico anche per la MotoGP: "Ducati ha finito la stagione in maniera impressionante e deve solo mettere a punto qualche piccola cosa sulla nuova moto. Il problema per noi è che le Ducati in pista saranno 8 e per sognare un podio dovremo fare una moto migliore della loro… Vedo moto forte la Honda che ha fatto un grande salto. E poi quando c’è un Marc Marquez… La Suzuki è una moto pronta, anche se non so quanto riuscirà poi a crescere durante l’anno. Questa è una stagione in cui scadono tantissimi contratti e i piloti cercheranno di dare ancora di più del solito. Sarà un anno molto combattuto in cui spero Aprilia Racing possa essere l’incomodo, la rompiscatole della compagnia e credo ci siano circuiti dove potremo dire la nostra come a Phillip Island, Sachsenring, Silverstone…”.
Chiosa proprio sulla sua Aprilia: "Credo che alla fine la differenza la facciano le persone. Ho imparato a trasmettere a chiunque lavora con noi, dal pilota di punta alla signora che alla sera viene a pulire gli uffici che ognuno può fare la differenza. Questa è la barca, questi sono i remi e tutti dobbiamo remare nella stessa direzione. E soprattutto dobbiamo crederci. Quando Red Bull comprò Minardi e da 90 passammo a 185 dipendenti io dissi a tutti ora possiamo vincere e a Monza abbiamo vinto veramente. La stessa cosa dico qui: arriveremo a vincere".