In tempi di serie televisive, anche le interviste, quando diventano difficili da tagliare, possono prendere quel taglio lì. E magari finire pubblicate in cinque puntate. E’ quello che hanno fatto i colleghi di PaddockGP, testata francese, che ha scelto di “non tagliare niente” dalla lunga chiacchierata con Johann Zarco. Uno che dice sempre quello che ha da dire. Uno che ha un taglio differente da tutti e se ne frega, ormai da sempre, di diplomazie, politichese e aziendalismi. L’hanno dovuto capire da qualche giorno anche quelli di Honda, visto che proprio in una delle cinque puntate dell’intervista pubblicata da PaddockGP, il pilota francese di LCR ha tirato un paio di bordate ai vertici di HRC che non sono passate inosservate.
La sintesi? Zarco teme che in Honda non cambierà niente, nonostante tutti i cambiamenti annunciati e nonostante l’arrivo di Romano Albesiano da Aprilia e del nuovo collaudatore Aleix Espargarò. La parola d’ordine per Zarco, però e nonostante i dubbi, è la stessa di tutta una carriera: resistenza. “Sono curioso di vedere come andranno le cose nello shakedown e nei test – ha ammesso il francese - Attualmente il progetto 2025 non va meglio del 2024. E questo significa che di fatto è come se il 2024 non fosse servito abbastanza, perché alla fine il progetto 2025 è lo stesso, o anche peggio”. Parole pesanti e che raccontano tanto della situazione in casa Honda, tra incertezze e promesse ai piloti disattese.
Il francese, però, ha pure riconosciuto che alla fine della scorsa stagione si è visto qualche progresso e che per lui è importante riuscire a avere una leadership in HRC nonostante i colori che indossa sono quelli della squadra satellite. “Quando sono partito con la Honda sapevo che sarebbe stato un progetto lungo e difficile, ma dopo un po’ ci si sente un po' arrabbiati, scoraggiati – ha detto - Fin dai test di Misano, però, ho iniziato a divertirmi e a progredire bene.
Questo cambio di atteggiamento ha avuto un impatto significativo sul suo rendimento. Zarco ha spiegato che un punto di svolta è arrivato durante la 8 Ore di Suzuka, dove ha realizzato che i problemi che affrontava in MotoGP non erano così diversi da quelli riscontrati in altre competizioni. “Ho capito che dovevo guardare a me in modo diverso” - ha sottolineato. Questo approccio mentale gli ha consentito di migliorare la sua guida e di ottenere risultati migliori. Tanto che quando gli è stato chiesto se il progresso tecnico della moto fosse stato paragonabile alla sua evoluzione personale, Zarco ha risposto senza esitazione: “Sì. Anche gli altri si sono avvicinati alla zona punti, pure Marini ha fatto delle gare interessanti. Andare forte con qualsiasi moto non è facile e non è da tutti”. Guardando al futuro, poi, Zarco ha affermato che è fondamentale per Honda mantenere il livello di prestazioni raggiunto alla fine della stagione. “È imperativo, perché tornare indietro per provare a rievolversi significherebbe sempre rimanere indietro. Finché posso rimanere il primo pilota Honda potrò mantenere una credibilità”.