Pedro Acosta rivoluzionerà le corse. Lo dicono, ormai, anche quei piloti che sono destinati a vedersi superare – in pista e in popolarità – dal ragazzino terribile della Murcia e, a quanto pare, il già due volte campione del mondo ha già cominciato a fare le cose in maniera differente. Perché se al Mugello è stato annunciato il ritocco del suo contratto e il passaggio nella squadra ufficiale di KTM, adesso è data per certa anche un’altra notizia: si porterà dietro l’intera squadra.
Si tratta di una anomalia e di un taglio netto rispetto a ciò che succede di solito, quando a un pilota che viene trasferito si permette sì e no di portarsi dietro il capomeccanico e pochissimi altri. Persino Marc Marquez, arrivando in Ducati su sponda Gresini, ha dovuto salutare Santi Hernandez, con cui ha sempre collaborato e con cui ha vinto tutto quello che c’era da vincere. In KTM, però, questa volta hanno scelto un approccio differente: fare in modo che il pilota di riferimento cambi, ma cambiando il meno possibile. Portandolo in sella alla moto con i colori ufficiali, quindi, ma senza metterlo nelle condizioni di doversi riadattare a tutto. L’obiettivo, manco a dirlo, è uno: vincere subito, senza attese per il dovuto ambientamento.
“Sono più che felice di portare tutta la squadra e continuare con questa linea di lavoro – ha affermato Acosta in una intervista di crash.net - ora ho una moto ufficiale, ho ragazzi ufficiali, ho un equipaggio ufficiale e non ci sarebbe motivo di lasciare Tech3, ma non c’è nemmeno motivo di non passare al team ufficiale. Quindi sono super felice di avere con me tutto il mio gruppo di lavoro. Alla fine, come dico sempre, i nostri ragazzi sono arancioni vestiti con abiti rossi e, quindi, è giusto che tutto resti come è e cambino solo i colori”.
Parole, quelle di Pedro Acosta, che sembrano non tener conto di quanto una decisione così rappresenti a tutti gli effetti una prima rivoluzione nei trasferimenti dei piloti. Con il giovane spagnolo che potrebbe aver creato un precedente e KTM che, di fatto, potrebbe aver messo la firma su un nuovo modo di accogliere i piloti, legando sempre di più tutto ciò che riguarda gli aspetti tecnici alle specifiche dei riders su cui si intende puntare. Potrebbe essere, di fatto, una gran bella notizia anche per Enea Bastianini. Perché in KTM c’è già l’uomo con cui ha ottenuto i migliori successi in MotoGP, ai tempi della Ducati del Team Gresini e prima del passaggio nel Team Lenovo: Alberto Giribuola. Pigiamino, questo il suo soprannome nel paddock, è già performance engineer per la casa austriaca, ma potrebbe rivestire anche il ruolo di capomeccanico proprio per Bastianini, ricomponendo una coppia italiana già vincente. Per Bastianini significherebbe tornare a lavorare con qualcuno che già conosce bene e poter accorciare, quindi, i fisiologici tempi di rodaggio, concentrandosi principalmente sull’adattamento alla nuova moto. Resta da capire, però, se i colori che i due vestiranno saranno quelli della squadra ufficiale sponsorizzata RedBull o quelli del team satellite (ma con trattamento da ufficiale) di Tech3 - addirittura insieme a Maverick Vinales - che a sua volta potrebbe salutare il marchio GasGas.