Per due anni ha guidato una Ducati del team ufficiale. Poi quando gli hanno proposto un passaggio in Pramac ha girato i tacchi e cercato fortuna in KTM, spiegando di non sentirsi un pilota da squadra privata. Adesso, però, Jack Miller sembra averci ripensato. Un po’ perché i risultati delle sue prime due stagioni in KTM sono stati tutt’altro che entusiasmanti e un po’ perché il rischio di rimanere senza una moto è serio e concreto. Ma andiamo per ordine. Cominciando da quanto è successo al Mugello.
Nei giorni del GP d’Italia, infatti, il mercato è stato l’argomento che ha tenuto banco e in molti, nel paddock, s’erano detti pronti a giurare che Jack Miller, ormai in scadenza di contratto e costretto a fare posto nel Team KTM RedBull a Pedro Acosta, sarebbe finito a guidare una Honda. Per lui un contratto milionario e un’altra opportunità di ricominciare, anche se con una moto tutta da sviluppare e in un team che ha vinto tantissimo in passato, ma che nel 2025 perderà anche lo sponsor principale, Repsol. In quegli stessi giorni, proprio a noi di MOW (qui la nostra intervista) il team manager di KTM, Francesco Guidotti, ha detto di voler continuare a lavorare con Miller, pur non potendo garantirgli la sella della moto della squadra ufficiale. In sintesi: KTM avrebbe voluto tenere Miller, proponendogli la squadra satellite, ma Miller sembrava più orientato verso l’offerta avanzata da Honda.
Poi, però, in una sola notte al Mugello è cambiato tutto. Primo perché KTM ha annunciato proprio che l’anno prossimo Pedro Acosta passerà da GasGas Tech3 alla squadra ufficiale. E soprattutto perché Aprilia ha annunciato l’ingaggio lampo di Jorge Martin e contestualmente hanno cominciato a prendere piede le voci di un possibile addio di Maverick Vinales alla stessa Aprilia. E lo spagnolo, ex Yamaha, è ormai da settimane il pilota in cima alla lista dei desideri di Honda. E’ più che probabile, quindi, che Jack Miller abbia cominciato a vedersela brutta. Perché è chiaro che se Vinales non troverà un accordo con Aprilia, allora l’offerta ultramilionaria che HRC gli ha fatto diventerebbe una occasione da prendere al volo. Con buona pace dello stesso Miller, che rischierebbe di ritrovarsi senza una sella. Jack Miller lo sa. Il suo manager lo sa. E, probabilmente, lo sa anche KTM, che, stando a quanto si dice, ha rinnovato la proposta.
Una risposta, da parte dell’australiano, non c’è ancora. Ma c’è una intervista rilasciata a crash.net che racconta già tutto quello che c’è realmente da raccontare. Ossia che Jack Miller, consapevole di potere nulla contro l’oggettiva superiorità (anche mediatica) di Pedro Acosta e consapevole anche che con l’arrivo di Enea Bastianini resterà una sola sella libera in tutta KTM, potrebbe smettere di giocare il ruolo di quello che vuole pensarla bene. Rinnegando, di fatto, anche quello che aveva dichiarato quando a proporgli di passare a una squadra satellite era stata, appena due anni fa, la Ducati. “Acosta – ha detto Miller a crash.net – è un talento incredibile e in questa stagione ha già fatto cose straordinarie: è logico che lo abbiano promosso al team ufficiale per il 2025. Da qualche parte penso che io troverò comunque una sella in MotoGP e non avrei problemi nemmeno a vestire di rosso con GasGas perché lo sanno tutti che Tech3 non è una vera e propria squadra satellite, ma che ha davvero tutte le dinamiche e identico trattamento della squadra ufficiale. E’ a tutti gli effetti una moto ufficiale, ma rossa. Quindi per me è una ipotesi pure quella e non la scarto a priori. Non ho sposato il progetto di KTM per andarmene dopo soli due anni e non raccoglierne i frutti”.