image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Formula 1
  • MotoGp
  • Sport
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Tech
  • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Cover Story
  • Media
  • Orlandi
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Formula 1
  • motogp
  • Sport
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Media
  • Orlandi
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2020 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Roberto Baggio con la Panda
è quello che manca al calcio moderno

  • di Ray Banhoff Ray Banhoff

14 ottobre 2020

Roberto Baggio con la Panda è quello che manca al calcio moderno
Una foto scattata dalla figlia ritrae Roberto Baggio al lavoro tra i campi a fianco alla sua fidata Panda 4X4. Una quotidianità fatta di gesti semplici che appare lontana anni luce dal lusso in cui sguazzano i calciatori di oggi

di Ray Banhoff Ray Banhoff

C’è una foto di qualche giorno fa che sta spopolando online: Roberto Baggio, con la sua Panda 4x4, che lavora nell’orto. Un pannello solare caricato nel bagagliaio, pneumatici infangati, giacca militare da cacciatore (quale è). Se non lo sapessimo diremmo che somiglia al nostro vicino intento nei suoi lavori da pensionato. È un’immagine così normale… così potente. Perchè?

Quando è l’ultima volta che avete visto un calciatore zappare la terra? Mai. 

Eccovi la risposta: mai. 

Eppure quello è un calciatore, anzi forse è “il” calciatore. Il Divin Codino, il Pallone d’Oro, Roberto Baggio è il calciatore più trasversalmente amato della storia d’Italia (tranne dai fiorentini che non gli hanno mai perdonato il passaggio alla Juve, ma loro, si sa, sono un caso a parte e tutt’oggi hanno fatto la stessa scenata contro Chiesa). 

Oggi siamo abituati a vedere i calciatori su Instagram mentre salgono sull’aereo privato o sollevano trofei, accompagnati da compagne che sembrano il sogno erotico di turno e sempre presi in cerimonie in loro onore. Nessuno la domenica taglia l’erba e carica i sacchi nel Pandino per postarlo su Instagram. L’algoritmo salterebbe per aria a vedere un calciatore di Serie A che non è in una super palestra tecnologica, in barca, da uno chef stellato a Ibiza, etc..

Roberto Baggio Panda Cristiano Ronaldo Lamborghni boys men

Baggio non ha Instagram, usa solo Facebook e se ne frega di fare errori grammaticali o salamelecchi. Parla poco e quando lo fa di solito è per elogiare qualcuno. Anche in carriera nessuno ricorda una sua polemica eppure di batoste ne ha prese tante. Respinto da Capello e Sacchi e poi Ancelotti finì per giocare a Bologna e dimostrare che la gente voleva solo lui.

Oggi è tutto diverso. I calciatori dettano la linea strategica alla squadra e non viceversa. Pensate a Cristiano Ronaldo, che ha un peso pure sullo spogliatoio e sulla scelta dell’allenatore. CR7 è in grado di far salire o scendere il titolo della Juve in Borsa e di portare introiti alla squadra anche solo col merchandising. 

CR7 adesso è positivo asintomatico al Covid-19 e attorno a lui c’è un alone di preoccupazione e un cordone sanitario che manco Trump. Per forza, se mai gli dovesse succedere qualcosa la Juve andrebbe in bancarotta. 

Ora pensate a Baggio, coi ginocchi rovinati, che si trascina di operazione in operazione tra dolori insopportabili (la chirurgia ha fatto passi da gigante negli ultimi due decenni ma lui non ne ha beneficiato). Tutto da solo, a casa con sua madre che lo vide piangere per la prima volta. In una partita contro il Rimini di Sacchi una scivolata gli costò: crociato, capsula, menisco e collaterale del ginocchio destro. Dell’intervento disse: «Mi hanno bucato la testa della tibia col trapano, poi hanno tagliato il tendine e passato dentro il buco, lo hanno tirato su e fissato con duecentoventi punti interni... la gamba destra era diventata così piccola che pareva un braccio». Successivamente dirà: «Ho giocato tutta la carriera con una gamba e mezzo». Vi immaginate una cosa del genere oggi? No. Eppure era pochi anni fa...

Era un altro mondo, eppure era ieri e sembra così lontano da noi.

Già negli anni Novanta c’erano i giocatori star ma non è niente di paragonabile a oggi. CR7 è uno dei cinque atleti più pagati al mondo secondo Forbes. Solo nel 2018 ha fatturato 107 milioni di euro. Il numero 7 incassa 31 milioni di euro a stagione solo dalla Juve, poi ci sono la Nike con un contratto a vita da 1 miliardo e altre robette tipo Herbalife a EA Sports da cui ricava altri 47 milioni. Non si sa quanto lo abbia pagato l’università e-Campus per la campagna pubblicitaria in cui si fa inquadrare col Pallone d’Oro in mano, ma di sicuro non sono buoni pasto. Tutto senza contare la catena di ristoranti a suo nome o il suo brand di abbigliamento.

Ma insomma, Ronaldo fa benissimo così ed è anche un campione come dimostra ogni domenica. Maestro di fair play, atleta dotato di una forza aliena.

Tuttavia ci sarebbe da chiedersi: di quanti Roberto Baggio col Pandino avrebbe bisogno il mondo del calcio? Non farebbe bene a tutti una iniezione di umiltà, di normalità, qualcosa senza like e contratti milionari?

A voi l’ardua sentenza.

More

10 anni di Instagram. I pro e i contro del social che ha cambiato il mondo dei social

di Ray Banhoff Ray Banhoff

Attualità

10 anni di Instagram. I pro e i contro del social che ha cambiato il mondo dei social

Cristiano Ronaldo si starà chiedendo: "Ma che ci sono venuto a fare?"

di Luca Beatrice Luca Beatrice

Calcio

Cristiano Ronaldo si starà chiedendo: "Ma che ci sono venuto a fare?"

È arrivato il momento dell’Everton, che si candida a essere l’Atalanta della Premier

di Federico Corona Federico Corona

Calcio

È arrivato il momento dell’Everton, che si candida a essere l’Atalanta della Premier

Top Stories

  • Marc Marquez come Giacomo Agostini: la clamorosa bomba scuote la MotoGP (e ci fa arrapare!)

    di Emanuele Pieroni

    Marc Marquez come Giacomo Agostini: la clamorosa bomba scuote la MotoGP (e ci fa arrapare!)
  • Joan Mir pessimismo e fastidio: “Solo Marc Marquez lo sa! Sono stufo…”

    di Emanuele Pieroni

    Joan Mir pessimismo e fastidio: “Solo Marc Marquez lo sa! Sono stufo…”
  • Un piatto di pasta in Ferrari, un abbraccio con Lewis Hamilton e nessuna intervista: il ritorno di Sebastian Vettel a Monaco

    di Giulia Toninelli

    Un piatto di pasta in Ferrari, un abbraccio con Lewis Hamilton e nessuna intervista: il ritorno di Sebastian Vettel a Monaco
  • In Moto2 si fa il nome di due "intimi di Valentino Rossi"! E spunta un like sibillino...

    di Emanuele Pieroni

    In Moto2 si fa il nome di due "intimi di Valentino Rossi"! E spunta un like sibillino...
  • Nico Cereghini racconta a MOW il suo libro su Valentino Rossi: “Oggi non si può dire più niente, sarei politicamente scorretto”

    di Cosimo Curatola

    Nico Cereghini racconta a MOW il suo libro su Valentino Rossi: “Oggi non si può dire più niente, sarei politicamente scorretto”
  • Marc Marquez in Ducati: Jorge Lorenzo insiste (e forse sa qualcosa)! Ma tutti dicono altro…

    di Emanuele Pieroni

    Marc Marquez in Ducati: Jorge Lorenzo insiste (e forse sa qualcosa)! Ma tutti dicono altro…
  • di Ray Banhoff Ray Banhoff

  • Se sei arrivato fin qui
    seguici su

    • Facebook
    • Twitter
    • Instagram
    • Newsletter
    • Instagram
    • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

    Latest

    • Caro Mattarella, il “diritto alla felicità” è un’americanata

      di Alessio Mannino

      Caro Mattarella, il “diritto alla felicità” è un’americanata
    • Djokovic è un politico. E anche se non ci piace, dovremmo prendere esempio

      di Nicola Sellitti

      Djokovic è un politico. E anche se non ci piace, dovremmo prendere esempio
    • Il ritorno dei Blur è una parabola pop sulla vita dell’artista narcisista

      di Emiliano Raffo

      Il ritorno dei Blur è una parabola pop sulla vita dell’artista narcisista

    Next

    Paddock GP: ecco la Suzuki del Team VR46 per la MotoGP con Marini e Bastianini

    di Cosimo Curatola

    Paddock GP: ecco la Suzuki del Team VR46 per la MotoGP con Marini e Bastianini
    Next Next

    Paddock GP: ecco la Suzuki del Team VR46 per la MotoGP con Marini...

    • Attualità
    • Lifestyle
    • Formula 1
    • MotoGP
    • Sport
    • Culture
    • Tech
    • Fashion

    ©2020 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

    • Privacy