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L'analisi di Xaus: “Mi aspettavo Morbidelli competitivo. Negli ultimi anni Petronas andava forte come il team Yamaha ufficiale, in Qatar no. Qualcosa non torna"

  • di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

30 marzo 2021

L'analisi di Xaus: “Mi aspettavo Morbidelli competitivo. Negli ultimi anni Petronas andava forte come il team Yamaha ufficiale, in Qatar no. Qualcosa non torna"
“Sono uno duro” ha detto Ruben Xaus a Giovanni Zamagni durante un live di Moto.it, e “chiedo tanto a me stesso, quindi anche di più agli altri”. L’ex pilota, ora Manager di Avintia in MotoGP e Moto3, racconta la prima gara dell’anno vista dai suoi occhi senza risparmiare le critiche. Ecco i passaggi più interessanti

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

Ruben Xaus ha corso in Superbike, ma anche in MotoGP. Con una Ducati privata è salito sul podio in Qatar nel 2004, quando ancora si correva di giorno e la Desmosedici era una moto difficile per tutti. Dal 2020, complice l’arrivo di Johann Zarco, ha rivoluzionato il Team Avintia, di cui è Team Manager: più serio, competitivo e con un supporto diretto da Borgo Panigale. Giovanni Zamagni l’ha intervistato per Moto.it in seguito alla prima del Qatar, per farsi raccontare la gara appena conclusa e la stagione che vedremo. “Sono uno duro” ha spiegato Xaus, un Team Manager all’antica che non si è risparmiato qualche frecciatina a Ducati e a Valentino Rossi. Ecco i passaggi più interessanti.

I test in Qatar sembravano aver messo in chiaro molte cose, invece puntualmente la prima gara ha smentito buona parte di quanto visto nelle due settimane precedenti. Xaus lo spiega così: “Come capita spesso si va molto forte nei test perché le MotoGP girano tanto e gommano la pista con Michelin. In quei giorni i piloti sanno quando uscire a fare il tempo, mentre durante il weekend di gara non è così: ci sono orari meno favorevoli ed una pista che viene gommata anche Dunlop per via di Moto2 e Moto3. Se siete capaci di fare i tempi che avete fatto nei test, ho detto ai miei piloti (Enea Bastianini e Luca Marini, ndr), la top 10 è facilissima”.

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Ruben Xaus nella celebre foto per il lancio della Ducati Hypermotard nel 2007.

Poi parla della Ducati, a cui è da sempre legatissimo: “A Borgo Panigale sanno come si fanno le moto. E la Ducati di oggi ha lo stesso DNA che aveva quando correvo io nel 2004, è una moto che tende a non girare stretto, è lenta nei cambi di direzione, ma questo è perché si tratta di una moto che corre tanto. Quando arrivi così forte ad approcciare la curva hai un accumulo di inerzie che le altre moto non hanno. E fai una fatica tremenda a farla girare. In gara sono stati davanti, Jack ha avuto un problema che non è riuscito a capire e Zarco ha fatto il salto di qualità grazie ad una moto migliore rispetto a quella dello scorso anno. Ha dimostrato che con una buona moto può essere competitivo, ma soprattutto l’ho visto attento a non fare errori: per passare Miller e Bagnaia ci ha messo molto tempo, e questo è successo perché non voleva sbagliare. Ha tutte le possibilità per lottare per il titolo e lo ha dimostrato battendo Pecco con la moto ufficiale. Jack ha voluto saltare il warm-up perché non era contento delle condizioni della pista, ma avrebbe dovuto provare anche lì. Bagnaia ha fatto una grande prima metà della corsa. Non penso che abbia spinto troppo all’inizio. È mancata l’esperienza di Dovizioso, che sapeva come chiudere le porte, frenare il gruppo, come e dove sorpassare…  Abbiamo visto una Desmosedici molto competitiva in tutte le condizioni, ma non completa. Era la differenza che faceva Andrea”.

MotoGP 2021, GP del Qatar/1. Le gare commentate da Zam e Ruben Xaus IN DIRETTA OGGI ALLE 21:45

Questa sera il nostro inviato Giovanni Zamagni e il Team Manager di Ducati Avintia commentano in diretta la giornata di gare del primo GP del Qatar 2021

Pubblicato da Moto.it su Domenica 28 marzo 2021

Sulla “sua” Avintia invece, spiega che: “Siamo un partner ideale per la Ducati. Diamo una bella immagine, portiamo tanti soldi a Borgo Panigale e facciamo un bel lavoro. Giribuola (ex capotecnico di Dovizioso, ndr.) lavora bene, Enea è fortissimo. Anche Luca Marini è bravo, meritava di andare a punti. Spero che durante la stagione arrivino degli aggiornamenti, altrimenti mi porto due pistole a Borgo Panigale e vado a sparare a tutti (ride)”.

Parlando della prestazione di Maverick Vinales poi, Xaus rivela di essere rimasto colpito: “Vinales mi ha sorpreso, non pensavo che la Yamaha andasse così forte sul dritto e che Maverick fosse così determinato dopo aver passato tutto il weekend all’ombra di Quartararo. È vero che Fabio ha forzato molto per superare le Ducati, penso che abbia faticato molto con la gomma e con il fisico. Non ha saputo leggere la gara come ha fatto il suo compagno di squadra e come ha fatto Joan Mir su Alex Rins. Alex ha voluto subito seguire Zarco, mentre Mir è stato più determinato e ha letto meglio la gara. Vinales e Mir hanno letto la gara, Quartararo e Rins no”.

Il disastro del Team Petronas, con Valentino Rossi 12° al traguardo e Franco Morbidelli penultimo davanti a Savadori, è stato visto così da Xaus: “Io mi faccio una domanda, anche se so che scatenerà una polemica. Non capisco perché Morbidelli non sia stato della partita. E non capisco perché Valentino Rossi non sia stato più performante. Non ho una risposta, però i fatti sono questi: il Team Ufficiale è andato benissimo mentre negli ultimi tre anni è andato molto male, anni in cui la squadra privata era fortissima. Ora che non c’è più Valentino Rossi nel team factory, va forte la moto ufficiale e non quella privata. Non mi torna molto, su questo argomento la chiudo qui. Maverick ha imparato molto a fianco di Valentino, quando c’era lui era sempre un po’ pesante e l’arrivo di Quartararo ha dato molto da pensare a Vinales. È stato zitto e ha lavorato. Tutto il weekend è stato dietro a Fabio e ha imparato a leggere la gara per fare quello che sa fare, ovvero essere veloce per tutta la gara. Rossi e Vinales sono due piloti che guidano molto diversamente, hanno anche peso e statura diversi. Penso che Maverick abbia fatto molti cambiamenti personali, dallo staff al numero, ma anche tanto altro. Credo che lo avessero portato a non essere al 100% e che adesso abbia trovato più stabilità. Non avere Valentino Rossi a fianco ti leva un peso, e poi Yamaha ha anche imparato dai propri errori”.

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Poi parla di Suzuki, che per molti è la vera favorita per la corsa al titolo: “La Suzuki è una squadra con due piloti nati e cresciuti in campionati simili, con la stessa lingua. Mangiano le stesse cose, hanno avuto un’educazione simile… potrebbero essere due anime gemelle. Quando si sfidano danno ai tecnici input simili, e questo porta la moto ad alti livelli. Rins ha avuto fretta perché non ha voluto fare come l’anno scorso. Penso che abbia voluto prendere punti preziosi, ha forzato troppo. Mir è stato più tranquillo”.

Infine, Xaus chiude con una battuta su Marc Marquez, grande assente di questa MotoGP 2021: “Se tornerà come prima? Glielo auguro. Ma stare a casa un anno ti fa molto pensare. Ha fatto pensare noi che stavamo bene per via del covid, immagina lui con covid e infortunio. Durante la sua carriera è caduto tanto e non si è mai fatto male. Il problema di questo sport è che se ti fai male una volta vale per dieci. Mi auguro che possa tornare a fare bene”.

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