Carlos Sainz lo aveva detto, poche settimane fa, con grande chiarezza: la sua intenzione era quella di rinnovare con Ferrari il prima possibile, al più presto in questo 2023, per prolungare il suo contratto oltre il termine della fine del 2024, così da concludere questa stagione e iniziare la prossima con la tranquillità di chi già conosce il suo futuro.
"Non mi piace non sapere dove sarò domani" aveva spiegato, mettendo chiaramente in fila tutti i momenti in cui, nella sua carriera, aveva dovuto affrontare situazioni di grande precarietà, come il passaggio dall'orbita Red Bull con Toro Rosso ad un futuro più incerto con Renault. Una chiarificazione, alla stampa ma forse anche al suo stesso team, che poteva sembrare un avvertimento: l'intenzione è quella di prolungare ma in caso non fosse possibile allora è arrivato il momento di guardarsi intorno, per non rischiare un'inutile ricerca di sedili in ottica 2025.
Ora però, solo poche settimane dopo le ferme dichiarazioni dello spagnolo, in conferenza stampa in Ungheria Carlos Sainz torna sui suoi passi e ammette di non avere intenzione di parlare del contratto fino a quest'inverno, come chiesto dal team principal Fred Vasseur: nel corso del consueto incontro con i piloti del giovedì pre gara infatti lo spagnolo ha spiegato come in questo momento firmare con Ferrari per il 2025 non sia "la priorità della squadra", soprattutto considerando il grande impegno che il team sta mettendo nel riportare in alto la rossa.
Avendo già un contratto per il 2024, e non essendo quindi in scadenza nel 2023, per Sainz ci sarà tempo quest'inverno per valutare il nuovo contratto, così da "avere più tempo" e non incastrare gli appuntamenti per il rinnovo tra le i tanti Gran Premi di questa stagione. Viene da chiedersi però che cosa abbia portato Sainz a un cambio di idee così repentino, soprattutto considerando che il compagno di squadra Charles Leclerc ha da poco rilasciato una dichiarazione molto diversa: "Seppur molto lentamente abbiamo iniziato a parlare di rinnovo" ha detto il monegasco, lasciando presagire che - nel suo caso - le trattative sono invece iniziate.