Carlos Sainz sa quello che vuole e non ha paura di dirlo. È questo quello che emerge dalla recente intervista rilasciata a Motorsport.com a firma di Roberto Chinchero, nella quale lo spagnolo della Ferrari mette in riga risultati, delusioni, aspettative e sogni del suo periodo a Maranello. L'obiettivo di un pilota è sempre quello di vincere e, nonostante Sainz sia ritenuto da molti tifosi una seconda guida alle spalle di Charles Leclerc, non nasconde - come non ha mai fatto - le mire, i sogni e le speranze con le quali è arrivato in Ferrari.
"L’obbiettivo principale per me è vincere la volante della Ferrari. Un aspetto che ho messo in chiaro molto volte" racconta Sainz nel corso dell'intervista, lasciando però una porta aperta verso il futuro: "Se però non sarà possibile sarò costretto a guardare altrove…".
Un'ipotesi che Sainz lascia sul fondo delle sue speranze per il futuro in Formula 1, ovviamente convinto di voler continuare a correre con la Rossa. A non piacergli però, spiega lo spagnolo, è l'incertezza sul suo futuro: "Non voglio dire bugie. Non mi piace iniziare una stagione sapendo che si tratta del mio ultimo anno di contratto. Voglio conoscere presto ciò che mi aspetterà nel lungo periodo".
Non ci sono dubbi quindi sulla volontà di rimanere in Ferrari, con un progetto che con il cambio ai vertici e la nuova direzione di Vasseur ha preso una direzione diversa che richiede tempo per tornare alle vittorie:"La sfida, al momento, è riuscire a comprendere come lavorano le monoposto di questa generazione. Quando ci riusciremo non ho dubbi che la squadra saprà mettermi a disposizione una macchina per vincere. È questo quello per cui stiamo lottando".
Carlos Sainz però, nonostante il desiderio di scoprire il prima possibile che cosa ne sarà del suo futuro, nega i presunti rapporti con Audi: "Credo che capitino settimane in cui ci sia poco da raccontare e quindi le testate minori provano ad accaparrarsi qualche click in più. Oggi in molti fanno gara a chi “lo dice per primo”. Credo che anche questa notizia dipenda da questo approccio. Anche perché, onestamente, non vedo altri motivi validi. Io so bene di non aver parlato con nessun’altra squadra che non sia la Ferrari".