“Sono riuscito a generare buone dinamiche alla McLaren, perché non farlo alla Ferrari? Penso sia un obiettivo fattibile. Mi piace la gente a Maranello, mi trovo bene con Binotto e fino a oggi mi è piaciuto quello che ho visto e quello di cui abbiamo parlato. Non ci sono state esitazioni al momento della firma".
E' convinto, Carlos Sainz, di poter gestire le dinamiche Ferrari. Di poter gestire la tifoseria, che qua lo loderà come il prossimo Michael Schumacher, e qua lo insulterà, insieme a chi lo ha scelto, chi lo ha voluto e forse anche chi lo ha cresciuto. Si dice che spezzi i piloti, la scuderia di Maranello, che li prenda giovani e fortissimi - come il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel - e li sputi invecchiati, stempiati, distrutti.
Ormai è un mito, quello della Ferrari "mangia piloti e distruggi rapporti" ma come ogni mito, da qualche parte, c'è un fondo di verità. E la verità sta, molto semplicemente, nel fatto che quando si firma un contratto con la Rossa si diventa, nel bene e nel male, un pilota di un'altra categoria.
Non è questione di tifoseria, o del fatto che noi italiani vediamo la Ferrari come un mito assoluto, è proprio questione di fatti. Chi passa per Maranello entra in modo diverso nella storia della Formula 1, vincente o meno. E la Rossa mantiene, seppur perdente, un ruolo da protagonista nelle dinamiche di questo sport. A dimostrarlo il fatto che, anche in una stagione fallimentare come quella appena conclusa, i maggiori premi in denaro sono stati incassati proprio da Maranello. Ma Carlos Sainz la Ferrari sograva di guidarla fin da bambino. Un sogno che si è fatto sempre più grande grazie agli anni in rosso di Fernando Alonso, il suo mito di sempre.
Così, intervistato dal quotidiano spagnolo AS, ha ribadito questi concetti, già sottolineati più volte nel corso della stagione, non sminuendo però la McLaren, che in questi anni lo ha accolto e cresciuto sia dal punto di vista umano che come pilota: "Se in Formula 1 la Ferrari è come il Real Madrid, la McLaren è il Barcellona: si tratta di due ottime squadre, entrambe che cercano di battere la Mercedes. Restano le due migliori squadre della storia e quando passi dall’una all’altra significa che stai facendo qualcosa di concreto in F1".