Rivoluzione è la parola d’ordine della giornata a casa Sauber, dove nel giro di pochi minuti è stato annunciato l’addio a Guanyu Zhou e Valtteri Bottas, i due piloti attuali del team svizzero, ed è stato dato ufficialmente il benvenuto a Gabriel Bortoleto, il pilotino che tutti stavano aspettando. Infatti è una notizia che sorprende poco quella resa ufficiale dallo Stake F1 Team, perché nel paddock la voce girava già da tempo, con il brasiliano del McLaren Development Program già intravisto a colloquio con i rappresentanti sia della Sauber che di Audi, che dal 2026 debutterà fornendo i motori alla squadra elvetica. Cambia tutto allora a casa Stake, che dopo l’ultimo trittico di gare, con i gran premi in ordine di Las Vegas, Qatar e Abu Dhabi, inizierà il lavoro intensivo per il prossimo anno, dove Bortoleto andrà a caccia di prestazioni insieme a Nico Hulkenberg, già precedentemente annunciato come pilota titolare nel 2025 e di sviluppo del progetto di Audi.
Volevano “un giovane e un tedesco” i rappresentanti di Audi quando hanno presentato la volontà di arrivare in Formula 1 ormai due anni fa e, piano piano, hanno rispettato le premesse. Nico Hulkenberg e Gabriel Bortoleto sono i due piloti che servono ad un team che debutta e che vuole costruire per il futuro, perché vantano entrambi qualità estremamente simili, tra esperienza e velocità, insieme a tanta costanza. Sarà un peccato perdere due piloti come Valtteri Bottas e Guanyu Zhou, che con il team Stake, prima Alfa Romeo, hanno costruito tanti bei ricordi, ma che nell’ultimo tempo non sembravano la coppia giusta per continuare con il progetto, soprattutto in vista del cambio regolamentare della Formula 1 del 2026, quando tutta la griglia dovrà fare i conti con parecchie novità tecniche.
Invece, Nico Hulkenberg in questa stagione ha già dimostrato di essere un passo avanti, regalando al team Haas grandi performance e senza causare troppi danni o problemi - a differenza di Kevin Magnussen che è sicuramente più difficile da gestire - e Gabriel Bortoleto rischia anche di laurearsi campione di Formula 2, visti i punti che lo separano dai suoi avversari e la competitività mostrata durante tutta la stagione. Già campione di Formula 3, il brasiliano ha già tante storie da raccontare nonostante la sua giovane età, che lo vede debuttare nel mondiale a soli 20 anni essendo classe 2004.
Seguito prima da Fernando Alonso, poi dalla McLaren, “o menino do Brasil” è uno dei talenti più promettenti della sua generazione e lo ha saputo ben dimostrare nel 2023, quando si è laureato campione di Formula 3 con pochissime vittorie e una strategia paziente, che gli ha permesso di arrivare con più punti di tutti senza dover strafare in ogni gara. Un atteggiamento che è raro in un rookie e che ha conquistato l’attenzione di Mattia Binotto, futuro team principal di Sauber e Audi, e dei suoi colleghi. E con queste premesse, sembra proprio che anche nel futuro il brasiliano, sia pronto a conquistare l’attenzione di tutto il circus, con un progetto che per ora rende Sauber furba e già pronta per lottare nel 2025, con la speranza di avere anche una monoposto competitiva.