Come da copione. Marc Marquez s’è preso la pole al MotorLand di Aragon davanti alle Desmosedici GP 24 del fratello Alex e di Franco Morbidelli. L’otto volte campione del mondo, sia perdonata l’ironia, c’ha pure provato a giocarla più in pari con gli altri, sbagliando molto nei suoi attacchi al tempo, ma strappando comunque un crono che racconta quello che ormai tutti avevano capito: il 93 a Aragon è ingiocabile. “Fa linee più strette di tutti e nonostante questo non perde velocità come invece dovrebbe succedere” – aveva detto ieri il fratello Alex. No, non ha perso velocità e ha potuto permettersi anche qualche sbavatura con una GP25 sembrata particolarmente nervosa, soprattutto in frenata. A guardare i tempi viene quasi da dire che avrebbe probabilmente potuto far fermare il cronometro un paio di decimi prima e che, in vista della gara, il suo passo ha un potenziale di mezzo secondo più basso rispetto agli altri.

"Non è stato il giro più pulito della mia vita – ha ammesso il 93 ai microfoni di Sky - qua a Aragon mi piace guidare pulito. Con la prima gomma mi sono trovato bene, con il secondo ho esagerato troppo e si è visto, ho fatto il T3 volando con le gambe e nel T4 è dove ho preso più rischio, per provare ad essere più vicino al '45 basso, che era il mio obiettivo. Per la gara dobbiamo valutare le gomme: il problema è che dalla mattina al pomeriggio cambia tanto il grip. La media può essere una sicurezza o un rischio eccessivo, perché se si perde tanto all'inizio si fa fatica a sorpassare. Undici giri sono pochissimi, dobbiamo capire quale sarà la gomma migliore perché un conto è il time attack e un altro le gare"
Le gare, infatti, sono sempre partite a parte. Lo sanno, in particolare, proprio Alex Marquez e Franco Morbidelli, che divideranno la prima fila con l’imprendibile Marc, ma lo sa anche quel Pecco Bagnaia che tutto sommato è riuscito a salvare la mattinata con una quarta piazza che, per come si era messa, con tanti errori e un lungo da far gelare il sangue in Curva8, vale come l’oro. La Desmosedici col 63 sul cupolino, tra l’altro, è la quarta Ducati nelle prime quattro posizioni e non succedeva da un po’, visto che a fare le ultime tre pole era stato Fabio Quartararo. Oggi il francese, dopo essere dovuto passare dalla Q1, ha potuto accontentarsi solo della nona casella in griglia, sempre alle prese con problemi di grip e con un T4 in cui la Yamaha M1 paga tantissimo la minore potenza e la minore velocità di punta rispetto a tutte le altre avversario.

Primo dei non ducatisti, quindi, è stato Pedro Acosta, al quinto posto, seguito dalla KTM del suo compagno di squadra Brad Binder, dalla Ducati di Fermin Aldeguer e dall’altra KTM di Maverick Vinales. Decimo, dopo l’ingresso in Q2 dalla Q1, Fabio Di Giannantonio, con l’altra Desmosedici GP 25. E le Aprilia? E’ stato un disastro totale. Perché Marco Bezzecchi, dato per favorito nella Q1, s’è steso nei primissimi giri e è dovuto rientrare al box di corsa per prendere la seconda moto. Ma su quella RS_GP qualcosa non ha funzionato e il lavoro del pilota e del box Aprilia è diventato inesorabilmente in salita, con il Bez che dovrà partire dalla ventesima casella, dietro al compagno di squadra Lorenzo Savadori e davanti solo a Somkiat Chantra. Continua, infine, anche la crisi di Enea Bastianini con la KTM, con il pilota italiano che partirà dalla diciassettesima casella, dietro una nuvola di Yamaha M1 (Jack Miller, quattordicesimo, seguito da Alex Rins e Miguel Oliveira).
