Cosa aspettarsi dal Team Gresini nel 2025? È una domanda assolutamente lecita da porsi a due settimane di distanza dai test invernali di Sepang, dove la squadra di Nadia Padovani - presentatasi questo weekend all'Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola - scenderà in pista con Alex Marquez e Fermín Aldeguer equipaggiati di una Desmosedici GP24 su cui si hanno solo grandi certezze: è la moto che ha vinto l'ultimo titolo mondiale, va forte. Se da un lato ci si attende un fisiologico calo delle prestazioni della squadra di Faenza dopo l'addio di Marc Marquez, dall'altro sarebbe prudente pronosticare un 2025 in cui Gresini darà spesso fastidio ai primissimi della classe. Gli ingredienti per stupire e collezionare vagonate di punti ci sono tutti: oltre al materiale tecnico di assoluto rispetto, uno staff che assomiglia ad una grande famiglia e che negli ultimi tre anni ha saputo portare alla vittoria Enea Bastianini, Fabio Di Giannantonio e Marc Marquez. Se cambiano gli addendi (i piloti) ma il risultato resta lo stesso (la vittoria), vuol dire che quel Team lavora molto bene.
Gresini nel 2025, oltretutto, si affiderà ad una combinazione di piloti decisamente interessante: il rookie, reduce da un'ultima stagione in Moto2 buona ma non esaltante, che vorrà dimostrare di meritarsi la MotoGP e nello specifico la sella della Desmosedici, e l'esperto che nel 2024 ha garantito un'ottima continuità di risultati, prima di chiudere in bellezza con due quarti posti a Sepang e Barcellona e acciuffare l'ottava posizione in classifica generale. Il pilota esperto ha solo 29 anni (sintomo del ricambio generazionale della top class) e si chiama Alex Marquez, che dopo la partenza del fratello eredita di diritto le redini del box azzurro. Sarà chiamato a fare risultato, a battere il compagno di squadra per contribuire alla sua crescita, a tenere alta la bandiera Gresini nella stagione in cui la squadra romagnola parte arretrata nelle gerarchie ducatiste, che dopo il trasferimento di Pramac in Yamaha ha conferito al Team VR46 il grado di factory supported.
Alex Marquez sembra esser pronto per gareggiare senza che il peso delle responsabilità lo soffochi: "È una delle stagioni che affronto con più tranquillità - ha dichiarato nella conferenza stampa post presentazione - perché sarò per il terzo anno consecutivo nello stesso team, conosco tutti e questo mi può dare un bell'equilibrio. Anche finire la stagione in un bel modo, come abbiamo fatto nel 2024, ti dà la tranquillità giusta per lavorare con calma durante l'inverno. Penso che tutto quello che abbiamo imparato l'anno scorso ci aiuterà, come ha detto Nadia dovrò fare un passo avanti, fare risultati, e mi vedo capace di farlo. Se mi pesa essere il capitano del team? Capitano non mi piace molto, mi sento più un riferimento per il team. Da quando hanno annunciato l'arrivo di Fermin sono stato subito contento, perché mi piace vedere come lavora e cosa fa uno della nuova generazione per andare veloce. Ho imparato tanto da Marc, e sicuramente imparerò altre cose da Fermin. Alla fine lui è un rookie, quindi accetto la responsabilità di essere quello del team di fare risultati. Perché è un team independente ha bisogno di risultati, di essere inquadrato in tv ogni weekend, anche per gli sponsor".
Mentre l'intervista con Alex Marquez prosegue, viene fuori che Nadia Padovani ha fissato un'obiettivo piuttosto preciso e ambizioso: top five in ogni weekend di gara. Ma Alex non è il tipo che mette le mani avanti: "Per il boss l'obiettivo è fare top five ogni gara, ma uno non lavora per fare top five, uno lavora per vincere. Tutti lavorano per vincere qui dentro, poi ci sono weekend in cui puoi avere più o meno problemi, ma aspirare al massimo in ogni gara deve essere la nostra mentalità". Noi così gli chiediamo un'opinione sul calendario 2025 che è stato profondamente rivisto, prima di capire cosa ne pensa della moto che avrà sotto le terga per i prossimi dodici mesi: "Penso possa essere un calendario più facile dell'anno scorso, dove nella parte finale abbiamo avuto tante gare consecutive in Asia. Fare un po' di gare in Oriente all'inizio e farne un'altra tranche alla fine penso possa essere buono per tutti. Cominciare in Thailandia sarà molto diverso rispetto agli altri anni, quando cominciavamo nella notte del Qatar. Sono molto contento di tornare a Brno, che è uno dei miei circuiti preferiti. Vediamo come sarà l'Ungheria, ma in generale penso sarà una stagione lunghissima in cui la regolarità sarà un punto chiave per ottenere un buon risultato alla fine. La GP24? L'ho provata a Barcellona, ma con un solo un giorno è difficile valutare. Però quando provi una moto nuova, che è abbastanza diversa, e già dal primo giorno riesci a fare un bel ritmo e un bel time attack, vuol dire che va. Dobbiamo capite quanto, per poi tirar fuori il massimo potenziale".