In Honda fanno tanta fatica a fare bene, ma non si può dire che non facciano sul serio. Sì, il colosso giapponese che ha scritto la storia delle corse in moto s’è già rimesso a lavoro e l’obiettivo dichiarato, questa volta, è quello di voltare definitivamente pagina. Cambiando una volta per tutti anche i nomi dei protagonisti. Non nei piloti ufficiali, che resteranno gli stessi dello scorso anno e con in più l’innesto di Somkiat Chantra, ma in quelli che dovranno guidare lo sviluppo della RC213V. Solo che a vedere le foto della prima vera uscita del nuovo test team di Honda viene quasi un senso di smarrimento. Sì, perché i volti sono praticamente tutti quelli da sempre accostati all’Aprilia, ma i colori sono quelli di Honda.
E fa un certo effetto vedere nella stessa foto, sotto la tipica scritta HRC, Romano Albesiano, Aleix Espargarò e Antonio Jimenez. Ma le corse sono anche questo: rivoluzioni fatte persino di interi “gruppi di lavoro” che provano a portare la loro esperienza altrove. Non è un segreto che marchio giapponese, colpito dalla crisi di risultati e dall'addio di Marc Marquez, sta cercando di reinventarsi. E adesso senza più l'iconica partnership con Repsol, Honda si trova a un nuovo anno zero.
Il Circuito Internazionale di Chang, a Buriram, in Thailandia, è diventato quindi il palcoscenico di una prima vera volta dei vecchi visi sotto i nuovi colori. Qui, tra temperature infuocate e condizioni impegnative, Espargarò e Albesiano, insiem al capotecnico Jimenez e anche all’altro pensionato di lusso di Honda, Takaaki Nakagami, hanno lavorato senza sosta per due giorni, di nuovo fianco a fianco, per capire se e come la RC213V 2025 potrà essere realmente competitiva. Una moto che, nelle parole del collaudatore spagnolo, mostra già un potenziale promettente: "la stabilità anteriore e l'aerodinamica sono punti di forza importanti".
Albesiano, approdato ufficialmente in Honda dopo un passato di successi con Aprilia, non nasconde di crederci: "Lavorare con Aleix è un onore. Insieme miriamo a riportare la Honda ai vertici della MotoGP con un approccio innovativo e rigoroso allo stesso tempo”. Insomma, l’obiettivo non è solo quello di fare qualche punto in più dei miseri 75 raccolti da tutti i piloti Honda messi insieme nel 2024. E la full immersion a Buriram non è stata quindi solo un semplice banco di prova. Anche perché la stagione 2025 si aprirà proprio con il Gran Premio della Thailandia. Un’occasione per dimostrare da subito che il modo di lavorare è definitivamente cambiato e che non c’è più quell’orgoglio che ha imposto in passato di non andare a pescare in casa d’altri.