Si chiama Super Driver Kart ed è il primo talent federale ACI Sport pensato e realizzato per giovani talenti che vogliono affacciarsi al mondo del motorsport attraverso il karting. Una prima edizione che ha riscontrato grande successo con selezioni in tutta Italia, esperienze al simulatore, sfide contro un "Ghost Driver" professionista e molto altro. Dopo mesi di selezioni la finale dell'edizione zero di SDK si avvicina e per tirare le somme di quanto fatto in questo periodo in giro per il Paese abbiamo chiamato Ivan Pezzolla, CEO e founder di Safe & Emotion Srl, l'azienda che organizza il progetto con l'approvazione e il riconoscimento federale di ACI Sport. Ivan che, tra passione per il motorsport, obiettivi futuri e grande entusiasmo, ci ha raccontato un mondo di giovani entusiasti tra tempi da battere, kartodromi convenzionati, selezioni, grandi nomi e una finale tutta da scoprire.
Ivan, partiamo dall'inizio: che cos'è SDK e com'è nata l'idea di questo talent?
Iniziamo con il dire che si tratta di un contest federale, il primo talent federale ACI con i kart. Abbiamo scelto di utilizzare kart Rental come mezzo perché è il più accessibile, quindi la formula più "entry level" per i ragazzi per avvicinarsi a questo mondo. Poi ci siamo inventati un format nuovo, accostandolo molto al discorso del gaming: abbiamo inserito la figura del "ghost driver" che ha stabilito i tempi su ogni kartodromo affiliato al progetto. Lo abbiamo fatto perché, al posto di dare semplicemente un tempo di riferimento, così i ragazzi potevano avere consigli utili e onboard da vedere per ogni circuito.
Quindi i ragazzi per partecipare potevano recarsi nei kartodromi selezionati e cercare di stabilire il tempo...
Esatto, per noi l'accessibilità è stata un punto fondamentale: i ragazzi non sono stati vincolati a prendere parte a un intero campionato o a gare specifiche, quello che dovevano fare era raggiungere il kartodromo di riferimento, il più vicino a loro tra quelli convenzionati al progetto, e tentare di mettersi alla prova quando volevano, senza limiti di giorni o numero di prove. Chiaramente lo facevano seguendo un protocollo che abbiamo dato ai kartodromi e noi ci siamo preoccupati in prima persona di verificare che i kart fossero tutti uguali, di selezionarli e testarli, per garantire a tutti le stesse performance.
Quanti kartodromi convenzionati al progetto c'erano in questa prima edizione di SDK?
Quest'anno erano trenta, ovviamente abbiamo creato un filtro solo per kartodromi omologati ACI e in trenta, in tutta Italia, hanno deciso di aderire e sposare questo progetto.
Manca solo la finale a questo punto: in che cosa consisterà?
Sarà una bellissima occasione perché i ragazzi selezionati come migliori nel corso del talent avranno l'opportunità di correre con big del motorsport. Sarà una gara endurance a squadre di quattro ore, sempre con i kart, a cui parteciperanno piloti del calibro di Antonio Giovinazzi, Antonio Fuoco e non solo. Le squadre saranno "un mix" di ragazzi che hanno partecipato, big del motorsport ma anche altri sportivi, membri della stampa, personaggi dello spettacolo e così via. Sarà un evento unico del suo genere e bellissimo per i nostri finalisti. Loro saranno valutati dalla Scuola Federale, che diventa l'organo che andrà a giudicare le prestazioni insieme alla supervisione di Giancarlo Minardi che ci ha assicurato la sua presenza e quindi diventerà un ulteriore aiuto per valutare i ragazzi.
Non avete pensato a un riconoscimento solo per chi vincerà la finale, giusto?
Esatto, l'idea è quella di invogliare alla partecipazione e all'allenamento in fase di selezione. Quindi per stimolarli in questo senso abbiamo previsto un'assegnazione di punti al raggiungimento di giri, tempi registrati, e una serie di premi mensili per i punti accumulati. Per i più bravi di ogni mese quindi c'erano dei regali tipo guanti, paracostole ecc.
Invece per chi emergerà nel corso della finale che cosa è previsto?
Noi vogliamo creare un percorso. Non vogliamo promettere ai ragazzi cose del tipo "ti facciamo partecipare a una gara ufficiale" e poi finisce lì. Vogliamo coltivare i talenti, creare un gruppo. A chi verrà a Bari alla finale daremo tutto l'abbigliamento necessario, grazie al contributo dei nostri partner, così da non pesare sui loro costi nella partecipazione alla finale, e poi ai migliori quattro dell'evento - i migliori di ogni classe del talent - faremo un percorso vero e proprio, uno stage per formarli: potranno provare in pista una Formula, avranno a disposizione una prova sul simulatore di guida, faranno due giorni da Formula Medicine, un altro dei nostri partner, per essere valutati dal punto di vista psico-attitudinale e via dicendo.
Avete inserito anche una categoria dedicata alle ragazze: che riscontro avete avuto?
Devo dire che c'è stato un buon riscontro. Chiaramente bisogna lavorare tanto perché questa in generale è stata un'edizione zero e siamo intenzionati a spingere sempre di più per le prossime edizioni così da avvicinare più persone possibili, ma questo primo anno ci ha dato una buona idea sulle cose su cui lavorare e siamo felici che la categoria dedicata alle ragazze piaccia e le invogli a partecipare.
State già pensando all'edizione dell'anno prossimo?
Sì, abbiamo già parecchie idee. Per esempio quest'anno la fase di selezione è durata tre mesi ma vorremmo che durasse di più per permettere ai ragazzi di allenarsi per più tempo e migliorarsi. Poi una cosa che ci è stata chiesta è stata quella di abbassare il limite di età che adesso è fissato ai 14 anni per un limite relativo alla partecipazione alla finale. Al momento ci stiamo già preoccupando di capire come integrare la partecipazione anche sotto quel limite, speriamo di riuscirci presto perché vediamo che la richiesta è alta.
C'è qualcosa che ti ha particolarmente colpito in questi mesi di selezioni nel corso della prima edizione che avete realizzato?
L'entusiasmo dei ragazzi. È bellissimo vedere con quanta grinta alcuni di loro hanno sposato il progetto ed è bello ascoltare le loro richieste perché ti fanno capire che cosa serve in questo ambiente. Per esempio, come dicevamo prima, il limite di età, però anche la richiesta di una formazione sui kartodromi più profonda.
Che tipo di formazione?
A loro farebbe piacere avere un tutor vero e proprio nel corso dell'allenamento dei kartodromi e a noi piacerebbe aggiungere questa possibilità perché per il momento facciamo vedere gli onboard, diamo consigli, ma uno step importante sarebbe creare una rete di istruttori di supporto alle attività dei ragazzi, fargli trovare la presenza di un istruttore in ogni kartodromo per qualsiasi dubbio e per continuare a migliorarsi sempre di più.
Quindi mi sembra di capire che questa edizione zero sarà solo l'inizio...
Proprio così, non vediamo l'ora di continuare e migliorarci sempre di più.