Le Olimpiadi sono quasi finite e qualcuno se ne torna in Algeria con un oro nella boxe femminile. È Imane Khelif, di cui si è discusso per settimane per via di una squalificata dell’anno scorso ai mondiali di pugilato femminile, dopo che, stando alle dichiarazioni dell’International Boxing Association (Iba) – l’ente che gestiva il campionato – l’atleta sarebbe risultata non idonea a gareggiare come donna secondo il regolamento approvato. Nei giorni scorsi si è parlano di due test del dna, uno del 2022 e uno del 2023, i cui risultati dovrebbero dimostrare che Khelif sia un uomo biologico, con cariotipo maschile (cioè cromosomi xy). Il Comitato olimpico ha rifiutato e derubricato a fake news queste dichiarazioni durante le giornate di Parigi 2024, nonostante sapessero di questi test già da giugno del 2023, avvertiti in modo informale dall’Iba stesso. Ora che l’oro è stato vinto, e proprio dall’atleta accusata di essere un maschio biologico, sembra che le domande resteranno aperte, non essendoci più nessun obbligo da parte di Khelif o del team algerino, di dimostrare il sesso della pugile. Ma in una recente intervista, il suo preparatore fisico, il francese Georges Cazorla, si è lasciato sfuggire alcuni dettagli che non aiutano di certo a fare chiarezza. In dialogo con il giornale Le Point, il dottor Cazorla, docente e biologo, ha parlato della rivoluzione metodologica con cui si è approcciato a Khelif: “Attenzione, non era male prima di incontrarmi! In Algeria, Imane aveva già raggiunto un buon livello di boxe, ma, a causa della mancanza di attrezzature progettate per l'alto livello, l'allenamento di Imane si basava su approcci pragmatici e intuitivi. Ora questi sono più strutturati scientificamente”. Un allenamento alla Ivan Drago: “mi sono anche affidato a una tecnica di spettrometria infrarossa in trasformata di Fourier sviluppata da uno dei miei ex dottorandi: consente l'analisi di 19 parametri (come alcuni carboidrati, lattato, alcuni aminoacidi, urea, proteine totali, ma anche alcuni parametri infiammatori come la PCR e parametri che riflettono il livello di allenamento: immunoglobuline), e questo, dalla raccolta di tre gocce di sangue. Questo ci ha fornito preziose informazioni sullo stato fisico, fisiologico e sulle capacità di Imane. Abbiamo iniziato a costruire con il suo manager un programma rigoroso volto a farla progredire in modo ottimale”.
Alla vigilia delle Olimpiadi l’allenamento è stato portato avanti nella capitale francese: “In un centro del 13° arrondissement, Monstade, l’abbiamo sottoposta a una serie di test di prestazione più o meno sofisticati. Da lì abbiamo sviluppato una formula di preparazione, che abbiamo chiamato Faitpas. Ecco gli ingredienti: F per frequenza: quante volte dovrebbe allenarsi al giorno, a settimana. A sta per assiduità: cioè programmare momenti di sosta senza che ciò vada a scapito dell'orientamento generale. I per intensità: abbiamo lavorato molto su questo aspetto, con la frequenza cardiaca, il dosaggio sanguigno, l'approccio fisico e psicologico, l'interazione del lavoro aerobico-anaerobico sul piano energetico per approcciare al meglio i tre round. Allo stesso tempo, Imane ha lavorato sul bodybuilding, concentrandosi sulla velocità e sull'esplosività. Alcuni dei tuoi colleghi non iniziati hanno scritto che la boxe riguarda la forza e il potere. No, la boxe amatoriale prevede di colpire bersagli su un individuo. Si tratta di abilità tecnica. T come tempo: quanto tempo occorre dedicare a ciascun esercizio perché sia molto efficace. P come progressività: come procedere verso i Mondiali e poi i campionati arabi, poi le Olimpiadi, alternando lavoro e recupero. A per alternanza di esercizio e recupero. S per specificità: prova ad adottare una strategia basata sulle abilità di Imane e dell'avversario”. Ma Cazorla ha parlato anche della diatriba con l’Iba. Quando è venuto a conoscenza della vicenda si è detto disgustato dal modo in cui è stata gestita e ha accusato chi ha iniziato a insinuare che Khelif non fosse donna. Ma è lui stesso ad aver (involontariamente?) a essere rimasto ambiguo. Uno: “Fu squalificata per la finale contro una cinese. Allora pensavo che si trattasse di liti diplomatiche, internazionali... Ma la decisione si è basata su prove”. Quali prove? Quelle del cariotipo maschile, a cui si aggiunge, continua Cazorla, “un morfotipo particolare” che però, secondo lui, non dovrebbe farci dimenticare che Khelif ha vissuto sempre da donna e quindi andrebbe considerata una donna. Cazorla ha anche consultato un endocrinologo francese per avere una ulteriore conferma, che tuttavia non fa che riaprire il dibattito: “Dopo i Mondiali del 2023, dove è stata squalificata, ho preso l'iniziativa di contattare un rinomato endocrinologo dell'Ospedale Universitario di Parigi, Kremlin-Bicêtre, che l'ha visitata. Ciò ha confermato che Imane è effettivamente una donna, nonostante il suo cariotipo e il suo livello di testosterone. Ha detto: C'è un problema con i suoi ormoni, con i suoi cromosomi, ma è una donna”. Dunque i livello ormonali e, ancora di più, i cromosomi, non sarebbero necessari per definire una persona biologicamente un uomo. Tuttavia furono constatazioni sufficienti per portare Cazorla e il medico del team algerino a monitorare e abbassare i livelli di testosterone di Khelif: “I test dimostrano molto chiaramente che da allora tutte le sue qualità muscolari e di altro tipo sono diminuite. Attualmente può essere paragonata a livello muscolare e biologico ad una donna”. Quindi prima i muscoli si erano sviluppati in modo non paragonabile a una donna? Come dimostrato da molti studi, i vantaggi dello sviluppo maschile iniziale e soprattutto dello sviluppo maschile in età puberale, non possono essere cancellati da una terapia per tenere bassi i livelli ormonali. Quindi Khelif avrebbe avuto uno sviluppo di tipo maschile fino all’arrivo, negli ultimi anni, del preparatore Cazorla?