Misano avrebbe dovuto essere il teatro di una nuova era e, invece, s’è trasformato nel palcoscenico del peggior fine settimana in assoluto per quelli di Honda. Prima la notizia che Joan Mir era stato messo fuori gioco da un virus intestinale, poi, nella giornata di domenica, la notizia che pure Luca Marini non sarebbe stato al via per la stessa ragione e, in serata, anche l’annuncio ufficiale dell’addio dello sponsor Repsol dopo trent’anni di “iconica” collaborazione. Dove per quasi un quarto di secolo si sono conosciute solo vittorie, adesso va tutto tremendamente male. E l’impressione è che, al contrario di Yamaha, si navighi letteralmente a vista. Anche nel fine settimana di gara a Misano – al di là delle sfortune e dei responsi della pista – s’è notata una Hospitality Honda completamente vuota, quando in passato è lì che sfilavano ospiti d’eccezione, vip e partner commerciali provenienti da ogni parte del mondo. E’ brutto da dire, ma sembra davvero che tutto sia in dismissione. Da Honda, però, garantiscono che non è così e che si sta portando avanti un gran lavoro per tornare al vertice.
Solo che da Honda avevano detto pure che a Misano sarebbero arrivate novità strabilianti per i test, con una RC213V che sarebbe uscita rivoluzionata dalla giornata di lavoro. Invece niente. Johann Zarco l’ha detto chiaramente: “Quel poco che abbiamo provato mi è piaciuto, ma serve una rivoluzione e siamo lontani”. “Quel poco”, come già anticipato da MOW, è una nuova carena che fa risultare la moto un po’ più larga e che dovrebbe dare dei vantaggi in curva. Ma la carena, appunto, è stata l’unica verità.
Chi sembra essersi accontentato e aver voluto guardare il bicchiere mezzo pieno è Luca Marini. “Mi dispiace molto non essere riuscito a presentarmi al via domenica, ma sono stato davvero malissimo – ha detto un Marini con il viso scavato e la tipica faccia di chi ha avuto giorni brutti – Oggi, però, ho stretto i denti anche se non sono affatto in forma perché era fondamentale esserci. Abbiamo provato una nuova carena e devo dire che mi è piaciuta, potrà farci guadagnare qualche decimo. Ciò che riguarda l’aerodinamica capisci subito se è valido o no e con questa carena non ho dubbi. La omologheremo e probabilmente la useremo già dalla prossima gara, anche se non so quante ne avremo a disposizione perché in Giappone dovranno produrla e poi spedirla e il prossimo GP è tra pochi giorni”. Marini, quindi, cerca di guardare il positivo, anche se poi ammette: “Quando perdi un secondo e sette al giro non è qualcosa che ti fa guadagnare pochi decimi a fare la differenza, ma è comunque un passo avanti. Il passo più grande che abbiamo fatto fino a ora è stato, per mè, l’arrivo del nuovo motore: che è quello che utilizziamo adesso”.
Un passo avanti che invece vale poco per l’altro ufficiale di HRC, Joan Mir. Il campione del mondo del 2020 ha da poco rinnovato per altri due anni con Honda, ma ha stampata in faccia l’amarezza di chi ha dovuto farlo per garantirsi un posto ancora in MotoGP piuttosto che per concreta convinzione. Così, dopo settimane di dichiarazioni formali, ieri dopo i test Joan Mir non è riuscito a nascondere tutto il suo nervosismo. “Di solito Honda arriva qui a Misano con qualcosa di veramente innovativo. L’anno scorso ad esempio avevamo proprio la moto nuova, anche perché trovo molto difficile, con il calendario che abbiamo, che possano esserci altri test prima di quello finale a Valencia”. Tiene gli occhi bassi, cerca di pesare le parole e scuote spesso la testa. “Io non sto ancora bene, ma oggi volevo esserci – spiega – Però non è stata una giornata positiva, sinceramente mi aspettavo di più. Abbiamo provato alcune soluzioni aerodinamiche, alcune cose legate alla ciclistica e basta. Il pacchetto aerodinamico ha funzionato abbastanza bene, penso che lo useremo nelle prossime gare. Ma oggi eravamo a Misano per alcuni test molto attesi e penso sia normale che io aspettassi altre cose nuove da provare, vista la situazione in cui siamo. Mi aspettavo di più, credo si possa fare di più e non c’è stato bisogno di dirlo: i giapponesi vedono cosa c’è nei miei occhi. Le nuove gomme Michelin? Le ho trovate particolari, ma in generale mi piacciono. Ti fanno guidare in modo molto diverso: la sensazione è come se fossero più larghe, ma chiaramente non lo sono. Sicuramente bisognerà lavorare molto sull'assetto della moto affinché questa gomma, se la introdurranno, funzioni bene".