Ha voglia di scherzare e la faccia di uno che ancora si porta addosso la soddisfazione dell’impresa fatta il giorno prima. Il Marc Marquez che arriva in sala stampa dopo i test di Misano è rilassato, gioca, la butta a ridere e non sta a guardare l’orologio, regalando più tempo del solito sia per le interviste in inglese che per quelle, poi, con i suoi connazionali spagnoli. Eppure la giornata per lui non era cominciata con lo stesso entusiasmo. “Volete la verità? – ha scherzato – La verità è che questa mattina non avevo alcuna voglia di alzarmi e salire di nuovo in moto”. I festeggiamenti, evidentemente, si sono fatti sentire, con Marquez che però poi aggiunge: “Dopo quando sono salito in moto, come al solito, mi sono invece divertito e sono contento anche del lavoro fatto”.
Un lavoro che ha prodotto, come risultato, la certezza che il setting perfetto è praticamente stato trovato e che adesso bisognerà concentrarsi solo su piccole limature piuttosto che su veri e propri cambiamenti. “Abbiamo provato diversi setting: tutta l’attenzione è stata rivolta alla messa a punto – ha spiegato – sono entrato e uscito dal box diverse volte, sempre con qualche cambiamento, ma alla fine il tempo l’ho fatto praticamente con una moto tanto simile a quella con cui ho vinto ieri. Ma non è stato lavoro inutile, perché volevamo fugare alcuni dubbi e essere certi che adesso la base c’è. Molte delle cose provate, singolarmente, le avevamo già usate in qualche gran premio. Ho provato anche con più coppia, ma è stata una giornata in cui al mattino siamo stati tutti abbastanza lenti, salvo poi spingere di più nel pomeriggio con condizioni anche migliori sia per quanto riguarda le temperature che il circuito. La sintesi? L’ultima uscita, che di solito è quella in cui si mette insieme tutto al meglio, l’ho fatta con la moto di ieri”.
Non lasciare niente al caso, quindi, verificare le impressioni e, se necessario, concludere che non c’è niente da cambiare. “Gli altri ducatisti hanno lavorato sulla stabilità dell’avantreno in frenata? Noi no, la nostra moto non ha quel problema e in questo nel nostro box siamo diversi dagli altri. Quello che devo migliorare, piuttosto, è l’attacco al tempo” – ha poi aggiunto Marquez prima di parlare dei giri fatti con la nuova gomma portata da Michelin. L’otto volte campione del mondo, al contrario di Pecco Bagnaia, non è entusiasta e non sembra aver trovato immediatamente feeling. “E’ diversa e molto strana – ha spiegato – Sicuramente è molto stabile, ma appena uscito dal box mi ha dato una sensazione strana: come se non sapessi guidare una moto da corsa. Introdurranno la nuova gomma dal 2025? Non chiedetelo a me, non so se lo faranno. E, se sì, non so come lo faranno, se sentendo il parere di noi piloti o introducendolo e basta senza chiedere niente a nessuno. Io posso dire la mia prima sensazione da pilota: la moto era molto pesante e bisognerà lavorare sull’agilità perché nei cambi di direzione diventa difficile da gestire”.
Ciò che non è difficile da gestire per uno che ha vinto otto titoli mondiali, invece, è la pressione. O, meglio, le aspettative di quelli che lo vedono sul gradino più alto del podio anche per Misano 2. “Per me è uno svantaggio – ha concluso – non sarò il favorito. Avere due gare di fila sullo stesso circuito non mi avvantaggia, perchè io sono un improvvisatore. E già in questo test di oggi abbiamo visto come i tempi si sono fatti più serrati. Nel sabato, dopo le qualifiche, saprò dire dove possiamo arrivare. sabato dopo le qualifiche, ma Misano 2 sarà molto diversa e uno dei miei punti di forza come pilota è arrivare su un circuito e andare forte tutto in una volta. Comunque ogni fine settimana è un mistero e per il mio stile di guida sono più performante nei circuiti che girano a sinistra: Thailandia e Giappone mi piacciono molto”.