C’è uno sport estremo che è ancora più estremo della MotoGP: essere responsabile della comunicazione di Marco Bezzecchi. Tanto che spesso, oltre lo spettacolo che offre uno così genuino e spontaneo, c’è un altro spettacolo nei media scrum del Bez: i sussulti di chi lo accompagna davanti al “plotone” dei giornalisti. Battute (che però poi si prestano a interpretazioni fuorvianti o strumentalizzazioni), linguaggio colorato e ricorso a termini non sempre istituzionali. E a volte il Bez si ritrova a dover precisare o a far seguire alle sue parole un appello a non forzare la mano rispetto a ciò che ha appena detto. E’ successo in più di una occasione anche ieri, con il Bezzecchi visto in sala stampa che è sembrato quello del 2023, quando le cose andavano più che bene e vederlo nella sua versione da “patacca romagnolo” era all’ordine del giorno.
“Bella bagarre con Alex Marquez – ha raccontato dopo il quinto posto di Misano – Ho rischiato con lui? Semmai è lui che ha rischiato di prendermi. Però oh, è stato tutto molto bello e corretto, mi sono divertito perché ci siamo superati diverse volte. Niente di scorretto, sia chiaro. E’ stato troppo aggressivo? No, io non me ne sono neanche accorto; che ha rischiato di prendermi l’ho visto dopo dalle immagini”. Nessuna polemica, quindi, solo una classica risposta pronta – e anche simpatica – che però ha richiesto l’ulteriore precisazione per evitare che passasse per ciò che non era. Ha dovuto farlo anche poco dopo, parlando della possibilità che anche in MotoGP possano arrivare le comunicazioni dirette dal box attraverso i team radio, come in Formula1. “La verità? Io li ho provati e non si sente un caz*o, non li ascolterei!” – ha affermato, con Laura della VR46 (che lo ha accompagnato in sala stampa) che ha scherzato sul fatto che non ascoltare non è una novità per il Bez. “Non è che non li ascolterei per ignorarli – ha poi precisato il pilota romagnolo – voglio dire che forse non sarei capace proprio di ascoltarli. Perché un conto è in macchina, dove di sicuro hai mille cose da fare oltre lo sforzo, ma sei fermo seduto al volante, un altro conto è in moto, con il corpo che si muove in continuazione. No, non è una prospettiva che mi entusiasma quella delle comunicazioni via radio con il team, ma se questa novità sarà introdotta mi adeguerò. In termini di show forse sarebbe anche una cosa bella,ma non so quanto sia fattibile, perché noi non potremmo mettere neanche gli speciali tappi per le orecchie, visto che interferirebbero sull’equilibrio visto che le orecchie sono fondamentali per quello”.
Un tema, quello dei team radio, toccato per commentare quello che era successo poco prima a Jorge Martin, rientrato al box per il cambio moto e rimasto beffato dalla pioggia che invece si è interrotta. “A Martin è andata male, ma non penso che abbia sbagliato o fatto un errore e non credo nemmeno che con i team radio sarebbe cambiato qualcosa – ha spiegato il Bez – In quel momento lì pioveva e c’era da fare una scelta: lui ha fatto quella di rientrare. Sono quelle cose che richiedono un buttarsi con coraggio e che quando ti va bene sei il padreterno in terra e quando non ti va bene finisci per essere un cogl*one. Se fosse venuto giù il diluvio staremo qui a parlare di Martin fenomeno. Martin è un fenomeno comunque, al di là di oggi. Purtroppo funziona così, ma Martin secondo me ha semplicemente preso una decisione e non ha sbagliato niente. Gli è andata male, ma non c’è un errore e ha fatto bene a rischiare. Personalmente lo apprezzo”.
Il Bez, quindi, non capisce chi critica l’89. Critiche con cui lui fa i conti ormai da inizio stagione, visto che i risultati non sono stati in linea con quelli del 2023 fino a qui. “Non mi aspettavo all’inizio di fare così fatica a adeguarmi alle nuove gomme, però stiamo arrivando. Pensavo anche io che ci avrei messo meno tempo e invece faccio piccoli passi, ma sento che va sempre meglio. Anche ieri qui a Misano, a parte la caduta, mi sentivo bene. Oggi, nella gara lunga, ho potuto spingere e mi sono divertito. Sono partito anche bene e mi sono riuscito pure a sbloccare la forcella (ride, ndr). La pioggia non è durata molto e alla fine la pista era normale, asciutta. Qui però stare dietro a altri piloti manda l’anteriore ancora più in crisi e io ci ho messo tanto a superare Miller e a risolvere la bagarre con Alex Marquez, quindi poi non ho potuto provare a andare a prendere Miller. Se devo darmi un voto per tutto il week end direi un sei e mezzo, considerando la prima fila conquistata in qualifica, la caduta della Sprint e il quinto posto nel GP”.
Nella lunga chiacchierata con i giornalisti in sala stampa, Bezzecchi ha risposto anche a qualche domanda sugli avversari e, soprattutto, sulla moto che guiderà dal 2025, quando sarà nel box Aprilia insieme a Jorge Martin. “Le KTM sono fortissime in staccata – ha concluso – Noi siamo più veloci a centrocurva, ecco perché stargli dietro è molto difficile, perché in qualche modo ti spezzano sempre un po’ il ritmo e quindi anche sorpassarle diventa complicato perché poi sono fortissime anche in accelerazione. L’Aprilia? Io ora sono un pilota della VR46 e corro con una Ducati, quindi voglio pensare al presente e crescere e non preoccuparmi di quello che succede in Aprilia. Al momento è un pensiero di Espargarò e Vinales, io ci penserò a Valencia, quando salirò sull’Aprilia nei test”.