Il sogno è sempre stato lì, da qualche parte dentro al cuore di Lewis Hamilton. "Mi sarebbe piaciuto" ha detto in più di una occasione, alzando le spalle davanti a un destino diverso. Una storia fortunata e grandiosa, quella del pilota di Stevenage, che lo ha portato a vincere sette titoli mondiali e diventare - con 103 vittorie nella massima serie - il pilota più vincente della storia della Formula 1. Una storia che però non si è mai incrociata con quella della rossa di Maranello, in una carriera che non ha portato Hamilton a vestire i colori del Cavallino Rampante. Gli sarebbe piaciuto, è vero, ma sembrava essere una storia lasciata lì, a una vita diversa, a una carriera fatta di altre strade. Una "storia impossibile" soprattutto in seguito alla firma di un rinnovo di Hamilton con la Mercedes, arrivata nel 2023, per un biennale che lo avrebbe legato alla squadra di Toto Wolff fino alla fine del 2025, anno del suo presunto ritiro. Sir Lewis ha oggi più di 39 anni e anche se ha più volte allontanato l'ipotesi di lasciare la Formula 1, è stato facile pensare che le stagioni a venire sarebbero state le ultime per lui nella massima serie.
Poi, all'improvviso, la svolta: lo strano rallentamento nel rinnovo di contratto di Sainz, l'indiscrezione bomba arrivata sul Corriere della Sera, la conferma della stampa spagnola. "Le firme potrebbero arrivare in settimana", dicono tutti, dall'Italia e dall'estero, e questa volta - dopo anni di rumors smentiti - tutto sembra indicare la svolta epocale. Un sogno per il presidente John Elkann, che da anni punta a portare Lewis a Maranello, ma anche un'operazione che vede come collante principale il team principal francese Fred Vasseur.
Quella tra Lewis Hamilton e Vasseur è infatti una storia di gratitudine e fiducia che parte da lontano, dai tempi della ART - team fondato nel 2004 con Nicolas Todt - e che nel 2005 aiutò il giovanissimo talento inglese a salvarsi da una situazione complessa con la McLaren, Il 2004 non era stato infatti un anno brillante per Hamilton che, arrivato a un punto di rottura con la McLaren di Ron Dennis, era stato escluso dal programma giovani della scuderia inglese per qualche mese. Una posizione drammatica per la famiglia Hamilton che, non disponendo di fondi importanti, rischiava di vedere andare in fumo la carriera del ragazzo prima del suo ingresso in Formula 1.
La posizione di Vasseur, che aiutò l'entourage di Hamilton a sistemare le cose tra la McLaren e il pilota, diede il via alla "nuova" carriera di Lewis, con un 2005 che si dimostrò poi grandioso per l'inglese, con la vittoria del titolo nella Formula 3 europea. Per Lewis da lì il passaggio in GP2 con Art Grand Prix nel 2006, dove sostituì l'uscente Nico Rosberg, e dove vincendo il titolo da rookie si aprì le porte per il passaggio - nel 2007 - in Formula 1 con McLaren.
Quello tra Hamilton e l'attuale team principal della Ferrari è quindi un rapporto che si basa sulla fiducia e sulla conoscenza del talento reciproco, tasselli fondamentali che hanno aiutato e agevolato le trattative tra la scuderia di Maranello e Hamilton, nella realizzazione di un sogno che non sembrava possibile.