In Honda non vogliono neanche sentir parlare della possibilità che Marc Marquez non riesca ad essere in pista per l’inizio del mondiale. Non per negare i fatti e nemmeno per mettere fretta, ma verosimilmente per ragioni di marketing che devono far orientare l’ambiente verso il massimo ottimismo. E’ così da sempre in tutto ciò che richiede forti investimenti economici e il motorsport non ne è esente. E’ chiaro, però, che in HRC sanno benissimo che la possibilità di dover rinunciare a Marc Marquez anche per le prime gare della stagione 2021 è più che concreta e, di certo, non c’è la volontà di ripetere gli errori del passato e di metterlo sulla moto prima che l’otto volte campione del mondo sia definitivamente guarito e abbia trovato la migliore forma fisica.
Alla luce di questo sono stati in molti a chiedersi come mai Alberto Puig e i suoi non siano corsi ai ripari per individuare un pilota che possa riportare la RC213V nei posti di classifica a cui era abituata con il Cabroncito. Si è parlato di Andrea Dovizioso (e ancora se ne parla), di Alvaro Bautista e, addirittura, degli improbabilissimi ritorni di Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa, ma la verità, probabilmente, è che Honda non ha intenzione di cercare un sostituto. E’ quanto emerge anche dalle recenti affermazioni di Alberto Puig, che in una intervista ha speso parole di grande stima e fiducia verso Stefan Bradl: “E’ stato eroico – ha detto parlando del tedesco – Non sarebbe stato facile per nessuno passare dal ruolo di collaudatore a quello di pilota, tra l’altro sulla moto campione del mondo e di Marc Marquez, e portare avanti un impegno del genere per tutta la stagione. Riuscendo anche a crescere e a ottenere risultati sempre migliori”.
Affermazioni che, anche se Alberto Puig non lo dice esplicitamente, significano una cosa sola: se Marc Marquez non dovesse farcela, in sella alla sua moto ci sarà ancora Stefan Bradl. Perché ha già una stagione sulle spalle, perché conosce benissimo la RC213V e perché sulla piazza (Dovizioso escluso) non sembra esserci di meglio o comunque non sembra esserci chi potrebbe garantire risultati migliori. La Honda, e questo Alberto Puig lo sa benissimo, non è una moto facile e per chiunque rappresenterebbe una scommessa. Anche perché l’anno prossimo si potrà cambiare ben poco sulle moto, come da regolamento, con Puig che preferisce, quindi, affidarsi ad una squadra già collaudata e che ha fatto vedere buone cose, con l’unico innesto di Pol Espargarò che, comunque, era già nei programmi.
“Senza Marc sarebbe stato impossibile per noi lottare per il titolo – ha affermato – ma i nostri piloti sono cresciuti nell’arco della stagione e anche la moto è migliorata in base alle loro esigenze. Alex Marquez, da debuttante, ha fatto un ottimo lavoro. A metà anno, improvvisamente, ha fatto un passo avanti e ha iniziato ad andare super veloce, lottando con i ragazzi al vertice. Anche Takaaki Nakagami ha fatto un ottimo passo in avanti, ha dimostrato di poter stare con i top rider, è stato in prima linea in quella che si può definire una buona stagione per lui. Nel 2021 saranno ancora più competitivi”.
La filosofia in casa Honda appare piuttosto chiara: inutile prendere rischi che comporterebbero ulteriori sforzi economici senza poter avere alcuna garanzia. Una linea di pensiero che potrebbe cambiare solo se dovesse aprirsi una prospettiva in termini di revisione del regolamento e, nello specifico, circa la possibilità di partecipare al mondiale con tre moto. In questo caso si potrà lasciare a Marc Marquez tutto il tempo di cui avrà bisogno e si spalancherebbero davvero le porte per Andrea Dovizioso, che a quel punto avrebbe la garanzia di disputare una stagione piena, da pilota titolare e non da sostituto costretto a scendere dalla moto al ritorno del titolare. Ma, almeno per il momento, questa possibilità non c’è e non è dato sapere se e quanto ci sia di concreto nelle voci che cominciano a circolare.