“Capisco che Honda non può programmare il futuro prevedendo il peggior scenario possibile, ma stiamo correndo un rischio”. Lo ha detto Stefan Bradl, in una intervista rilasciata a motorsport-total. Lo scenario peggiore a cui fa riferimento è chiaramente la possibilità che Marc Marquez non faccia in tempo a ristabilirsi in pieno prima dell’inizio del mondiale 2021.
Un’ipotesi che, come riconosce lo stesso Bradl, Honda non può neanche contemplare al momento o, almeno, non può contemplare pubblicamente per tutto quello che gravita intorno a contratti, sponsor e marketing legati al nome di Marc Marquez. Ma il tedesco di Honda, che quest’anno ha praticamente vestito i panni del pilota ufficiale per tutta la stagione, senza mai smettere quelli di collaudatore, sente che andare avanti così potrebbe essere un rischio troppo grande.
“Sono il pilota di riserva o il collaudatore?” – è la domanda che Bradl pone a se stesso. Ma non c’è polemica nelle sue parole, solo una preoccupazione che nasce dalla consapevolezza di quanti e quali rischi corre un pilota ogni volta che si mette in sella. “Non ci sono molti ragazzi su questo pianeta che possono guidare la MotoGP ad un livello molto alto – ha spiegato - È difficile trovare ulteriori sostituti e ancora più difficile è trovarli in corsa. Se mi faccio male avremo un problema. E’ una possibilità a cui non voglio neanche pensare, ma è qualcosa che può accadere. Tutti sanno che il ruolo del pilota collaudatore è diventato sempre più importante negli ultimi anni. Forse bisognerebbe avere un pilota collaudatore e un pilota di riserva”.
Parole più che legittime, quelle di Bradl, ma che possono prestarsi a interpretazioni e dubbi: se il tedesco si dice preoccupato per il futuro, allora significa che non crede nella possibilità che Marc Marquez sia al via della prossima stagione? Il sospetto viene ed è lecito, anche se ad onore del vero bisogna dire che questa domanda è figlia di una interpretazione e non è legata, se non in maniera implicita, alle affermazioni di Bradl. Difficile, però, capire quale sia l’indirizzo preso da Honda: continuerà su questa strada, lasciando caldo il posto di Marquez fino all’ultimo istante prima della prima gara? Oppure sta lavorando in silenzio per individuare un pilota che possa sostituire il Cabroncito in sella alla RC213V ufficiale o, al limite, sostituire proprio Bradl nel ruolo di collaudatore, lasciando al tedesco la possibilità di non doversi occupare dello sviluppo per concentrarsi sui risultati?
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