Sì, avete letto bene. Il mondiale 2025 di MotoGP non è ancora iniziato e nonostante non sia stata svelata ancora alcuna livrea che vedremo in pista il prossimo anno, potremmo già avere una seria candidata al titolo di moto più bella della griglia. Una candidatura firmata Aprilia Trackhouse, che la prossima stagione schiererà sulle proprie RS-GP Raul Fernandez e Ai Ogura e che vestirà i colori di Gulf, lo storico marchio americano di lubrificanti e benzine che per anni ha fatto parte delle corse automobilistiche e dell’immaginario collettivo legato alla 24 Ore di Le Mans.
Una storia, quella tra marchio americano e il motorsport che porta tutti indietro nel tempo: è il 1965 quando Grady Davis, vicepresidente di Gulf, sigla un accordo commerciale con la JW automotive di John Wyer per sponsorizzare la squadra, tra le più vincenti e ambiziose in quegli anni a Le Mans. Le vetture di Gulf-JW sfidano, e battono, i più grandi colossi dell’automobilismo, affermandosi come uno dei team di riferimento nel panorama delle gare endurance. Nel 1967 una Mirage-Ford M1 colorata arancio-celeste trionfa nella 1000 km di Spa, in Belgio, guidata da Jackie Ickx e Richard Thompson, regalando alla squadra il primo successo internazionale. L’anno dopo, precisamente il 29 settembre 1968, dopo aver conquistato già sette vittorie nel campionato Sportscar, la Ford GT40 #9 di Gulf-JW Automotive, con la sua caratteristica livrea Gulf, ottenne la prima vittoria, delle tre conquistate, a Le Mans. La seconda arrivò l’anno dopo, grazie a Jackie Ickx e Jackie Oliver, sempre al volante di una Ford GT40, mentre per la terza bisognerà aspettare sino al 1975.
Un sodalizio vincente, entrato a far parte della storia dei motori, che però non aveva ancora toccato l’apice massimo della propria popolarità, arrivata poi al fianco di Porsche e della storica 917K: una vettura capace di infrangere record su record nel mondo Sportscar, sempre vestita con i colori del marchio americano e protagonista poi anche in Italia con la vittoria della celebre Targa Florio. Una collaborazione diventata così iconica da sbarcare anche nel mondo del cinema, nel 1971, l’anno dell’uscita nelle sale di “Le Mans” ad opera di Steve McQueen: l’attore americano veste i panni di Micheal Delaney, al volante proprio di una Porsche 917K, la numero #20, colorata di arancione e blu Gulf.
Una storia fatta di successi, tanto che dopo aver vinto la terza Le Mans, Gulf si ritirò dalle gare endurance, salvo poi ritornarci qualche anno più tardi, prima al fianco di McLaren, con una collaborazione che interessò tutte le competizioni a cui il team prese parte e poi di Aston Martin in epoca recente. Prima di sbarcare in MotoGP al fianco di Trackhouse però, Gulf ha lasciato il segno, negli ultimi anni, anche in Formula 1, grazie alle livree celebrative indossate da McLaren a Montecarlo nel 2021 e di Williams in tre gare della passata stagione.
Conquistate le quattro ruote, adesso tocca alle moto, come sottolineato da Justin Marks, proprietario del team Trackhouse: "L'iconico marchio Gulf ha caratterizzato alcune delle imprese motoristiche più memorabili e significative della storia e il fatto che il logo del disco arancione sia presente sulle nostre Aprilia RS-GP25 è incredibilmente emozionante per l'azienda. Non vediamo l'ora di dare vita al marchio Gulf nelle competizioni motociclistiche globali e ai suoi milioni di fan”.
Una collaborazione che segna un nuovo capitolo della storia di entrambi: da un lato Trackhouse, entrata in MotoGP a inizio della passata stagione, dall’altra Gulf, da sempre protagonista nel mondo dei motori ma che mai nella sua storia ha goduto di così tanta visibilità nel mondo delle due ruote. Il “vecchio” e il nuovo che si incontrano, esaltando milioni di fan grazie alla sola idea che sulla griglia del 2025 ci saranno due moto con i colori del marchio americano. Manca ancora un bel po' all’inizio della prossima stagione, ma ancor prima di scendere in pista, il team americano ha già “vinto”, facendo breccia nel cuore di milioni di appassionati.