Ducati festeggia il 3 dicembre a Bologna la stagione 2024. L’evento si chiama Campioni in Festa, il tema sono i Fantastici Quattro, nella fattispecie Jorge Martín, Pecco Bagnaia, Marc Marquez ed Enea Bastianini, rigorosamente in ordine di classifica. Con loro, nella conferenza stampa cha ha aperto alla festa, ci sono i piloti della Superbike (Nicolò Bulega e Alvaro Bautista), il campione mondiale Supersport Adrian Huertas e Alessandro Lupino, campione italiano MX1 con la Ducati da fuoristrada.
Il messaggio è chiaro: se ti piacciono le corse ti piacerà Ducati. Lo dimostrano con il prodotto, perché la nuova Panigale V4S è un salto in avanti mentre molti altri fanno un passo indietro, ma lo dimostra soprattutto l’enorme impegno nelle competizioni: il dipartimento Ducati Corse, quest’anno, può essere fiero di sé stesso, di aver messo lo sport prima di tutto come nessuno aveva fatto in passato. Jorge Martín se ne andrà col titolo mondiale, ma può farlo perché Ducati ha capito che questo approccio, in fondo, avrebbe pagato. Lui lo dice, dice anche di essere dispiaciuto di non poter rimanere e che “magari un giorno torneremo assieme”. Nel frattempo, a fianco a lui, Pecco Bagnaia e Marc Marquez affilano i coltelli, ma in silenzio: “O vinco io o vince lui”, dice lo spagnolo con un sorriso largo. L’altro, con la grande consapevolezza che gli è sempre appartenuta, dice di aver imparato una lezione, che “Non si può vincere sempre”. Vero, come è vero che questa lezione Jorge Martín l’aveva imparata nel 2023, verso fine stagione. Gigi Dall’Igna è rilassato, forse addirittura appagato. È un uomo in cerca di grandezza Dall’Igna e in quanto tale guarda al futuro, che nella fattispecie si configura come il migliore di sempre per Ducati: sei moto, 11 titoli mondiali nel box rosso, due piloti che sanno produrre odio in pista ma che dentro il box accendono la testa per arrivare in fondo. Ducati non ha fatto favoritismi quest’anno e, a maggior ragione, non li farà il prossimo, quando da Borgo Panigale partiranno già con una mano sul titolo.
Nessuno, sugli sgabelli messi a disposizione dalla sala stampa, pensa più al 2024. La stagione è finita, c’è l’inverno. Marc Marquez è stato in visita in fabbrica - ma ha raccontato di esserci già stato lo scorso anno, dopo la firma con Gresini - ora c’è la festa. Che poteva essere più spenta, anzi poteva non farsi per nulla, eppure se da una parte cancellarla sarebbe stata un’ammissione di fallimento, dall’altra è giusto, anzi necessario celebrare: se ci fosse un Dio delle corse, da qualche parte, starebbe sorridendo. E, se gli venisse in mente di scendere in pista, tra le nuvole, di certo oggi lo farebbe con una Ducati.