Continua senza sosta il lavoro della squadre in Bahrein, dove si è chiusa con due Ferrari una dietro l’altra la seconda giornata di test, con solo la Williams di Carlos Sainz davanti a Lewis Hamilton e Charles Leclerc alla bandiera a scacchi. Lo spagnolo è stato uno dei pochi ad effettuare un vero e proprio time attack, portanto così la FW47 in testa a una classifica che però nasconde i veri valori emersi nel corso delle due sessioni di oggi, che a molti fanno già paura.
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Al termine della mattinata, peraltro interrotta a causa della pioggia caduta verso metà sessione, è stato Lewis Hamilton a lanciare il suo primo segnale della stagione 2025: l’inglese ha chiuso con il miglior tempo, nonostante si sia concentrato soprattutto nel simulare la prima parte di gara, migliorando notevolmente quanto fatto vedere nel corso della prima giornata. Il feeling con la SF-25 è cresciuto giro dopo giro, fino a rompere il muro dell’1’30’’ e chiudendo in 1’29”379. “La macchina mi è piaciuta molto” ha affermato Hamilton durante la conferenza stampa, confermando come si inizi a sentire sempre più a suo agio con la sua prima monoposto della Scuderia. Un tempo che gli sarebbe valso la seconda posizione in griglia di partenza nel 2024, peraltro già migliore rispetto a quello fatto segnare sempre lo scorso anno con la Mercedes. Il primo vero acuto del sette volte campione del mondo, domani nuovamente in pista per l’ultima sessione di test prima dell’esordio in rosso a Melbourne, in Australia. Alle sue spalle, staccato di 83 millesimi c’è Charles Leclerc, che con 83 giri completati ha portato a termine il programma della Ferrari. Dopo un primo semi time attack, il monegasco si è dedicato totalmente alla simulazione di gara, prima chiudendo uno stint con pneumatici C3, gli stessi con cui ha ottenuto il suo miglior tempo, poi passando alle mescole C1 e C2, le più dure portate da Pirelli.
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Leggendo la classifica il monegasco è stato più lento, seppur di pochissimo, del suo compagno di squadra: un dato di fatto, anche se i due hanno portato avanti programmi di lavoro differenti, che peraltro domani si scambieranno. Il punto però è un altro: a far davvero paura agli avversari è stata la McLaren, nonostante la seconda e la terza posizione di giornata dei piloti Ferrari. Se nella classifica dei tempi Oscar Piastri e Lando Norris occupano solo il tredicesimo e quattordicesimo posto, i long run effettuati, soprattutto da Lando, sono tutta un’altra storia. Norris non è stato solo il più costante in pista, ma ha abbassato, e di molto, il tempo di gara che ha permesso a Max Verstappen di dominare il GP corso la passata stagione, un chiaro segnale di quanto la MCL39 sia tra tutte la grande favorita.
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Se la Ferrari ha potuto confrontare quanto fatto in pista rispetto a McLaren, uscendone non nel migliore dei modi, seppur l’ultima giornata potrebbe fornire indicazioni ancor più veritiere, diversa è la situazione di Red Bull e Mercedes. Per la scuderia di Milton Keynes oggi è sceso in pista solo Liam Lawson, che ha potuto continuare il suo adattamento alla RB21, non senza intoppi visto il problema alla power unit che lo ha tenuto ai box per buona parte della mattinata. Domani toccherà, invece, a Max Verstappen, che nel frattempo si è detto soddisfatto dei miglioramenti della nuova vettura, considerata un passo in avanti rispetto alla RB20 soprattutto in termini di prevedibilità e facilità di guida. Quanto a Mercedes, la squadra capitanata da Toto Wolff ha confermato le aspettative della vigilia: i miglioramenti rispetto alla scorsa stagione sembrerebbero evidenti, ma sul passo gara la W16 ha preso la paga sia da McLaren che da Ferrari. Durante la mattinata è stato George Russell a iniziare il lavoro programmato, portato poi a termine, e bene, da Kimi Antonelli nel pomeriggio. L’italiano ha completato la sua prima vera simulazione di gara, tenendo, al netto di qualche bloccaggio, un ritmo competitivo oltre che molto costante. Domani, 28 febbraio, le ultime due sessioni rimanenti per tutti, che rappresenteranno il momento della verità, sia sul giro secco che sul passo gara. L’ultima occasione per provare a migliorare, perché dalle Fp1 di Melbourne sarà tutta un’altra storia, sfidando una McLaren che sembra già fare la voce grossa.
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