È veloce Pedro Acosta, veloce e precoce. Quando ha dichiarato che il prossimo anno sarebbe salito in MotoGP era appena metà campionato, si correva ad Assen e tutti - dai piloti ai dirigenti - avevano fatto spallucce: se ne è convinto, dovremo accontentarlo. E così è stato, d’altronde farsi sfuggire il talento più puro dai tempi di Marc Marquez sarebbe stata una follia e KTM ha fatto scivolare alla svelta un contratto sotto gli occhi del diciannovenne di Mazarrón.
I problemi sono arrivati solo più tardi, quando gli uomini del Gruppo Pierer si sono resi conto che Pol Espargarò non avrebbe rinunciato alla MotoGP e Dorna non avrebbe permesso altre moto in pista nonostante un’influenza sempre più pesante degli austriaci (di KTM, ma anche di Red Bull) nel paddock della MotoGP. Ad ogni modo i manager di KTM e GasGas hanno fermato tutti e cinque i loro piloti (Binder, Miller, Espargarò, Fernandez e Acosta) in attesa di una soluzione, che dopo un mese incerto e complesso si è risolta con il passaggio di Pol Espargarò al test team guidato da Dani Pedrosa e all’affiancamento di Acosta ad Augusto Fernandez.
Il che, a nostro modo di vedere, è l’unica scelta giusta rimasta a disposizione: Pol ha 32 anni, Augusto 26. E lasciare fuori il campione del mondo Moto2 dello scorso anno sarebbe stato ingiusto per lui - che sta disputando un’ottima stagione - e pessimo per l’immagine dell’azienda, la quale sembrava una sorta di macchina a vapore alimentata a giovani piloti da bruciare un po’ alla volta.
“Avevamo una decisione importante e difficile per il 2024 del Team GasGas”, ha spiegato Pit Beirer, Direttore Sportivo. “Augusto ha fatto dei passi in avanti impressionanti in MotoGP e siamo del tutto convinti che abbia la velocità e l’intelligenza per continuare a migliorarsi. Pedro è un talento molto speciale che ha già vinto molto e l’ha fatto in fretta, il 2024 gli servirà a fare un prossimo passo verso i grandi della MotoGP. Voglio ringraziare Pol per tutto quello che ha fatto e che continua a fare per noi. Questo ragazzo è tosto e super determinato, ecco perché vogliamo che continui ad essere un punto di riferimento per il futuro…”. In breve, la famosa pensione anticipata con KTM è toccata al più giovane degli Espargarò, che il prossimo anno correrà qualche wildcard portando avanti lo sviluppo.
Con l’annuncio ufficiale è arrivato immediatamente il commento di Pedro Acosta, che appunto è veloce e precoce, ma anche decisamente provocatorio: “Ragazzi, ragazzi… abbiamo un problema!”, ha scritto lo spagnolo. “Chi correrà con il 37, Augusto? Ho sempre lo stesso problema con te!”. Pedro scherza, ma è esattamente il genere di scherzi che faceva Valentino Rossi per mandare a dormire i rivali con un pensiero in più: nel 2022 Acosta corse con il 51 - perché il 37 appunto era di Augusto Fernandez, già in Moto2, dove oltretutto vinse il titolo - ed è evidente che in MotoGP c’è una gerarchia da rispettare. Eppure questo annuncio è più sul compagno di squadra di Acosta che sull’effettivo passaggio di quest’ultimo in MotoGP, che fino a ieri avrebbe potuto essere anche inserito direttamente nel Team Factory KTM al posto di Jack Miller. Farlo notare immediatamente è stata, se non altro, una piccola provocazione, un modo efficace per ricordare a Fernandez che quello in dubbio è sempre stato lui. Se Acosta tornerà a correre col 51 è presto per dirlo, di certo non stiamo parlando del numero 63 che compare sulla maglietta indossata nell'annuncio. Quello, semmai, è l'anno di fondazione di Alpinestars, che quest'anno per l'appunto festeggia il 60° anniversario.
Pedro Acosta potrà piacere o meno - ed essendo così diverso dagli altri ci sono buone probabilità che non piacerà a molti - ma arriverà in MotoGP per cambiare le cose. Lo farà, c’è da scommetterci, come il Marc Marquez dei primi tempi: aggressivo, spregiudicato, spesso oltre il limite. Così il 2024 della MotoGP sembra ogni giorno più interessante.