Il motomondiale, da sempre, parla anche italiano. Dai costruttori (ora in MotoGP ce ne sono addirittura due) ai piloti, ma anche all’interno dei team e nell’organizzazione c’è sempre un po’ di Italia. Oggi è così anche perché Valentino Rossi ha trascinato una generazione, ma a ben vedere lo è sempre stato: in Italia i motori ci piacciono, le corse anche. Per fortuna.
Non stupisce quindi che, dal primo anno di motomondiale (era il 1949) siano state soltanto 21 le stagioni in non c’è stato un italiano in grado di vincere una gara della classe regina. Anche adesso, in MotoGP, l’Inno di Mameli ha suonato almeno una volta l’anno dal 2012, quando vinsero solo Dani Pedrosa, Jorge Lorenzo (con titolo mondiale) e Casey Stoner.
Gli italiani della MotoGP negli ultimi 10 anni
Nel 2013, con Valentino Rossi di nuovo Yamaha, l’Italia torna sul tetto del mondo ad Assen in pieno dominio spagnolo sulle tre classi. L’anno successivo è sempre Rossi, stavolta con due vittorie a mantenere il tricolore sul gradino più alto del podio. Stesso discorso, ma i primi posti del pesarese sono quattro, per il 2015, mentre il 2016 vede un’inversione di tendenza: una vittoria di Rossi, una di Iannone (a Spielberg, con la Ducati che torna a vincere dopo l’era Stoner) e una di Dovizioso in Malesia.
Il 2017 è quello dei record (almeno per questo decennio) grazie ad Andrea Dovizioso che vince sette Gran Premi a cui si aggiunge il trionfo di Rossi in Olanda, ad oggi l’ultimo in carriera per Valentino. Il 2018 vede continuare la striscia positiva del forlivese con quattro vittorie e, nel 2019, alle tre di Dovizioso si affianca Danilo Petrucci con il trionfo al Mugello. Impresa che il ternano ripete nel 2020 a Le Mans, mentre il compagno di squadra ne vince una (in Austria) e Franco Morbidelli porta a casa tre vittorie.
Ora, a cinque Gran Premi dal termine, rischiamo di dover rinunciare a questa striscia positiva. I piloti con passaporto italiano in griglia di partenza non mancano (con il rientro di Dovizioso e Morbidelli saranno sette) ma di successi in questo 2021 non se ne sono ancora visti. Rossi, Petrucci e Dovizioso sembrano troppo distanti per poterci riuscire, mentre Marini e Bastianini non hanno ancora l’esperienza (e la moto) per vincere una gara “normale”. Ecco perché per arrivare al nono anno consecutivo con l'inno che suona nel parco chiuso servirà uno dei due piloti ufficiali, uno dei ragazzi dell’Academy: Franco Morbidelli e Pecco Bagnaia. Entrambi sono veloci, hanno esperienza ed i mezzi tecnici non mancano. Vincere a Misano e mantenere la tradizione sarebbe bellissimo, farlo ad Aragon e portarsi avanti col lavoro ancora di più.