Valentino Rossi è alla sua ultima stagione e, forse per questo, si racconta con più leggerezza del solito. In un’intevista rilasciata a MotoGP.com, il 9 volte iridato ripercorre parte della sua carriera, alcuni dei suoi segreti (come aveva fatto per BT Sports, svelando di essere ambidestro) ed esprime un ultimo desiderio. Ecco i passaggi più interessanti.
“Ho imparato da mio padre che non devi prendere la vita, lo sport e i risultati troppo sul serio. Perché questo non fa la differenza, non è importante per essere migliore o per andare più forte. Devi lavorare duro, ma anche provare a godertela, - ha spiegato Rossi. - Penso che questo sia stato il mio segreto per avere una lunga carriera. Fuori dalla MotoGP ho una vita normale, ho un buon numero di amici veri e penso che per questo sono riuscito a rimanere per 26 anni”.
Sul ritiro, ad ogni modo, non ha cambiato idea: “Credo che smettere sia stata la scelta giusta. D’altro lato non sono felice, perché mi sarebbe piaciuto continuare per altri vent’anni, ma è così. Ho deciso di smettere per via dei risultati, perché ti diverti quando vinci. Non solo io, è così per tutti. E purtroppo nell’ultimo periodo, per tante ragioni diverse, non sono abbastanza veloce da lottare per la top 5, provare a fare un podio o provare a vincere le corse. Il livello dei piloti si sta alzando sempre di più, ti devi allenare molto e quando sei vecchio devi lavorare ancora di più. Di sicuro ti diverti di meno”.
A questo punto Valentino risponde indirettamente a chi, che si trattasse di appassionati o addetti ai lavori, gli ha consigliato di ritirarsi all’apice della carriera. Per Rossi, semplicemente, era importante non lasciare nulla di intentato: “Ho provato a resistere fino alla fine, non volevo smettere all’apice della mia carriera perché non volevo avere rimpianti. Per questo sono davvero felice e tranquillo, so che ho dato il massimo per tanto tempo. Sarà importante stare concentrati e dare tutto nella seconda metà di stagione, provare ad essere più forte e prendere più punti. Comunque se potessi esprimere un desiderio prima di Valencia vorrei salire sul podio un’ultima volta”.
Un’ultima battuta, infine, è dedicata al mondo delle corse, che con lui (e a volte per lui) in oltre un quarto di secolo è cambiato radicalmente: “La MotoGP esisteva prima di Valentino Rossi e continuerà dopo di me. Negli ultimi anni il livello è aumentato molto, prima le corse in moto erano una cosa di cuore, di passione. Ora i piloti giovani vengono seguiti molto da strutture esterne, come l’Academy, che gli aiutano a migliorare e ad allenarsi. È sempre divertente, ma adesso è lavoro vero”. Ha concluso il Dottore.