Dire che è pentito sarebbe ingiusto, ma a leggere le dichiarazioni di Fabio Quartararo a As.com viene da commentare che avrà sì qualcosa come 24 milioni di Euro in più nei conti correnti (guadagnati in soli due anni), ma la felicità è un’altra roba. E per uno che fa il pilota, anzi, è solo e esclusivamente poter vincere. Fabio Quartararo con Yamaha non ci sta riuscendo e ha già parlato chiaro da un pezzo: “o l’anno prossimo sarà chiaro sin da subito che potrò giocarmela con i migliori, oppure mi guarderò intorno”. Vincere o andare, insomma, spiegando una volta per tutte che “il denaro conta, ma non bisogna farsi ingannare dalle questioni economiche: in futuro metterò l’aspetto sportivo al primo posto”.

Un modo, quello del francese, per spiegare ancora una volta che Yamaha riuscirà a trattenerlo solo con una moto competitiva e che non ci saranno mega offerte faraoniche a impedirgli scelte come quella che Marc Marquez ha fatto ormai due anni fa, salutando Honda per assicurarsi una Ducati. Anche perché nel 2026 scadranno quasi tutti i contratti dei piloti e non è pensabile che un Quartararo possa essere ignorato da un Gigi Dall’Igna. Ecco perché, mentre Aldo Drudi e il Marco Simoncelli World Circuit, hanno presentato il manifesto del GP di San Marino e mentre nei circuiti delle prevendite si continuano a distribuire i biglietti, la vera febbre di Misano ce l’ha proprio Fabio Quartararo.
Più di un qualsiasi altro misanista, più di ogni appassionato del GP della riviera e, probabilmente, anche più di tutti i suoi colleghi, persino di quelli intorno a Misano ci sono nati o ci vivono da un sacco di tempo. La fregola di Quartararo, a dire il vero, non è per il fine settimana di gara, ma per il lunedì successivo, quando saranno in programma i test. Sembra, infatti, che proprio il 15 settembre il francese potrà provare per la prima volta la nuova M1 con il tanto atteso motore V4. “Io credo che molti dei nostri problemi – ha detto – possano dipendere dal quattro in linea perché con il V4 si riesce a rallentare anche meglio. Ducati, KTM e Aprilia hanno una cosa in comune e è il motore; ma Ducati ha un telaio, KTM un altro e Aprilia un altro. Non ne sono sicuro perché non sono un ingegnere e non ho mai provato un V4, ma quello che vedo oggi è che manca la stessa cosa su tutte le moto, e penso che sia legato al motore. Sono comunque d'accordo con il concentrare al massimo le energie sul V4, ma sono anche convinto che il progetto attuale si possa ancora migliorare".

Se la strada è ilV4 che sia il V4, altrimenti a Quartararo può andar bene anche continuare con il quattro in linea, ma con l’unica condizione di non parlare più di progetti a lungo termine. Vuole una moto pronta. "Il rinnovo del contratto non è stato fatto solo per i soldi, ma anche per il progetto ha ribadito ancora a Canal+ - Per il futuro non voglio un progetto, ma una moto su cui salire e con cui fin dalla prima gara posso lottare per vincere”.
Se potrà riuscirci davvero o se dovrà seriamente cominciare a guardarsi intorno, quindi, potrà iniziare a capirlo proprio a Misano esattamente tra poco più di un mese. Sarà quello il primo vero banco di prova per capire se la casa giapponese riuscirà a colmare il gap tecnico che la separa dalle rivali europee e a soddisfare le ambizioni di un Quartararo sempre più determinato a tornare stabilmente al vertice e che ora è ancora più consapevole di non dover dimostrare niente a nessuno.