San Brembo pensaci tu. E’ una di quelle frasi stra-abusate, ma che accomuna un po’ tutti: i fenomeni della MotoGP o della Superbike, i piloti veri, gli smanettoni e pure gli appassionati che non rinunciato alla classica domenica sul passo. Sì, perché chiunque ha avuto minimamente a che fare con una motocicletta ha avuto modo pure di capire che Giacomo Agostini (che non è proprio l’ultimo arrivato), ormai tantissimi anni fa, l’aveva detta giusta: ok saper andare forte, ma frenare bene conta di più. Di anni da quella perla di saggezza sportiva ne sono passati tanti e anche di acqua sotto i ponti. Anzi, di olio dentro i freni. Perché la tecnologia è cambiata, il modo di “arrestarsi” o rallentare pure e l’innovazione ha permesso performance che prima sembravano impossibili anche solo da ipotizzare. Molto del suo, in tutta questa strada fatta, ce l’ha messo Brembo, azienda leader del settore che oggi rifornisce, oltre che tutta la MotoGP, anche dodici dei quattordici team del Mondiale SBK 2025. Sì, proprio quello che comincerà nel prossimo fine settimana. Seguirà poi poco più di un mese di stop, fino al secondo round in Portogallo previsto per il weekend del 28-30 marzo. Si andrà avanti poi con Assen, Cremona, Most, Misano, Donington, Balaton, Magny-Cours, Aragon, Estoril e Jerez, dodicesimo e ultimo round della stagione che si disputerà dal 17 al 19 ottobre. Due round in Italia e 12 in tutto per un campionato che si preannuncia già accesissimo.

Ecco perché c’è venuto in mente di andare a vedere dov’è che i piloti delle derivate di serie chiederanno i super straordinari ai loro freni. E quelli di Brembo avevano già la risposta pronta. Ve lo diciamo subito: a Donington Park. Qui i freni non solo si usano, si straziano. Ma resistono. In Gran Bretagna ci sono ben tre frenate catalogate come "High", il top del top per quanto riguarda lo sforzo richiesto ai freni. Jerez, Aragon e Cremona seguono con due frenate High ciascuno, mentre Phillip Island, la pista da cui partirà il mondiale nel prossimo fine settimana, è un paradiso delle frenate easy: qui non ne troviamo nemmeno una! Ma cosa rende una frenata "High"? Parliamo di carichi sulla leva di almeno 4 kg, decelerazioni non inferiori a 1,4G e pressioni dell’impianto frenante che superano i 9 bar. Insomma, non è roba per mani molli.
Ma non è solo il numero delle frenate a contare. Ad Aragon, per esempio, i piloti devono frenare in 13 curve su 17, spendendo ben il 31% del loro tempo in frenata. Jerez si difende con 33% su 11 curve, mentre Portimao si ferma a un rispettabile 28%. E poi c’è Donington, che con 8 frenate a giro e un 31% di tempo speso in frenata ti fa sudare freddo anche quelli che sulle staccate ci hanno costruito tutte le loro fortune sportive. Sì, perché soprattutto a Donington entra in gioco un altro fattore: la sequenzialità delle frenate. Non basta contarle, bisogna anche considerare quanto sono vicine tra loro. E a Donington le “dita pinzanti” non stanno ferme mai: dopo aver affrontato le Fogarty Esses, dove si passa da 271 km/h a 103 km/h, si ha giusto il tempo di un respiro prima di affrontare il Melbourne Hairpin, dove si scende da 234 km/h a 49 km/h.
I tecnici Brembo hanno messo insieme tutti questi dati per stilare una classifica dell'impegno richiesto dai circuiti. Usando una scala da 1 a 5, Phillip Island e Assen si prendono un tranquillo 1, mentre Donington Park si guadagna il punteggio massimo. Subito dietro ci sono Most, Magny-Cours, Aragon, Estoril e Jerez. La classifica circuito per circuito? Eccola qui sotto…
