Francesco Bagnaia ha appena prodotto un capolavoro sportivo di cui, incredibilmente, sembra non accorgersi, almeno a sentirlo parlare nelle interviste. Come quando, finita la conferenza stampa, si ferma per un paio di minuti con i giornalisti italiani. Gli chiediamo se delle venti vittorie ottenute in MotoGP (senza contare le Sprint) questa è la più bella, sperando più che altro in una motivazione particolare: “Secondo me è tra le migliori tre. È una delle più belle, ho lottata molto, il primo giro soprattutto. Ho lottato con Marc gli ultimi giri… una vittoria scolpita bene”. D'accordo, una delle migliori tre.
A questo punto proviamo ad insistere, gli chiediamo se sia stato più bello il doppio sorpasso all’esterno, il confronto con Marc Marquez o il giro veloce (1:37.499) a fine gara: “Sono tre cose diverse, di base è stato tutto bello”. Pecco non vuole parlare di capolavoro. Dice che questa gara è stata utile, poi però pensa anche ai test: “Serviva a me e serviva al team, ne avevamo bisogno tutti quanti. Due gare così in difficoltà non sono state facili, ti inizi a fare molte domande, sopratutto con la squadra. Volevamo trovare una soluzione e siamo riusciti a trovare una soluzione, credo che questo weekend abbiamo trovato un miglior feeling e con il lunedì di test vogliamo finire il lavoro”.
Ennesima scrollata di spalle quando gli facciamo notare che ha appena vinto nel “giardino degli spagnoli”, esattamente come aveva detto Jorge Martín dopo aver chiuso davanti a lui e Marco Bezzecchi a Misano: “Mah, sinceramente non ci ho mai pensato”, ribatte lui.
Così per un attimo pensi di aver esagerato, di esserti fatto prendere dalla foga. Poi però ripensi alla telecronaca in cui Guido Meda produce, dopo diverso tempo, un sincero “Tutti in piedi sul divano”, per poi ammettere a fine gara di aver devastato la cabina di commento. Senti Valentino Rossi, proprio a Sky, dire: “Mi sento in debito con Pecco, non so se riuscirò a fare qualcosa di tanto bello quanto la tua gara di oggi”.
Cristian Gabarrini - che oltre ad aver vinto tutto con Pecco Bagnaia lo ha fatto anche con Casey Stoner - secondo Giovanni Zamagni non si era mai emozionato così per una gara. La sala stampa non si è avvicinata al clima di San Siro durante il derby solo perché gli organizzatori avrebbero revocato i pass dei giornalisti, eppure la tensione era palpabile.
Ma allora perché Francesco Bagnaia, invece, l’ha affrontata così? Probabilmente le motivazioni sono più di una. La prima, quella in cui deve impegnarsi lui: non avendo ancora visto la gara, probabilmente non ha avuto modo di rendersi conto della portata dell’operazione. La seconda invece la dobbiamo interiorizzare noi: siamo davanti a uno dei piloti più vincenti degli ultimi vent’anni. Uno che sa rimontare. Inseguire, nel caso di Jorge Martín, fino a indurre all’errore l’avversario, per poi picchiare duro nel corpo a corpo, anche contro il principe delle sportellate e far segnare il tempo record con le gomme finite. In generale, sa vincere due mondiali in fila e visto il carattere con cui ha preso in mano il GP di Spagna è probabile che lo vinca ancora. Per Pecco, forse, tutto questo non è così eccezionale, è una nuova normalità. Il che è indubbiamente una buona notizia: se è vero che questa è stata la sua gara migliore, è altrettanto vero che Francesco Bagnaia è all'apice della carriera e potrebbe ripetersi. Oltre che migliorarsi ancora.