A Misano Franco Morbidelli poteva vincere, voleva riuscirci a tutti i costi. È la più bella notizia che potesse arrivare dal numero 21, perché certifica definitivamente il suo ritorno tra i big, dopo almeno tre anni di sfortune, infortuni, sofferenze. Sabato è tornato sul podio, alzando al cielo la medaglia di bronzo di una Sprint di livello supersonico (Martín e Bagnaia, di fronte a lui, hanno spinto per tredici giri come se fossero in qualifica), ammettendo candidamente di aver contato i giorni - milleduecentoventicinque - trascorsi da Jerez 2021, data dell'ultimo piazzamento d'onore. Oggi, nei primi giri della gara lunga, dopo aver risposto ad almeno tre attacchi decisi di Pedro Acosta (alla staccata del Rio il rookie maravilla ha cozzato sulle natiche di Franky, vedendo volar via un'aletta), Morbidelli ha ricucito il gap da Bagnaia e Martín, finito improvvisamente nelle fauci del compagno di squadra.
Dal terzo al quinto passaggio, con la pista ancora asciutta, Franco non è mai salito sopra all'uno trentuno e otto (il giro veloce della domenica romagnola gliel'ha strappato Marc Marquez, ben più tardi, in 1'31"564). Dato ancor più rilevante, il numero 21 sembrava produrre quei tempi senza troppi sforzi: soffice in sella, rotondo nella traiettorie; somigliava al Morbidelli che esattamente quattro anni fa, a Misano, festeggiava la sua prima vittoria in MotoGP con la Yamaha Petronas. Così, nella mente dell'italo-brasiliano, è balenata un'idea meravigliosa: perché non rifarlo? Perché non provarci? Anche se piove? Anche se piove. "Stavo cercando un modo per sorpassare Jorge e Pecco e ho pensato che il momento della pioggia sarebbe stato perfetto di me. Lì ho deciso di rallentare meno di loro, ma è stata una scelta sbagliata perché mi sono steso (sorride)" - racconta serenamente Franco alla stampa, descrivendo serenamente la scivolata che all'inizio del settimo giro - dopo una staccata abbondante per inserire la Ducati GP24 nella Variante del Parco - lo ha messo fuori dai giochi. "Più inca*zato per la caduta o più contento per come stai andando?", viene quindi domandato a Morbidelli. "Un errore così sicuramente non va ad oscurare il weekend estremamente positivo che abbiamo fatto. Tra due settimane l'obiettivo sarà migliorare la performance in qualifica, nella Sprint e anche quella in gara. Qui a Misano siamo ad un ottimo livello, cercheremo di ripeterci e di migliorare".
Al Mugello Franco puntualizzò che, più di correre rischi per un podio, dovesse pensare a finire le gare, accumulare chilometri ed esperienza con la Ducati. "Solidità, è il momento della solidità", disse letteralmente al Gran Premio d'Italia. È passata un'estate e, al contempo, Morbidelli ha archiviato la sua fase di apprendistato con la Desmosedici. Ora va all'attacco, scommette e pazienza se cade, perché riassaporare certe sensazioni - ritrovare qualche macchia di Prosecco sulla tuta - è diventata la priorità: il prossimo step, per un uomo che è sempre, lucidamente, andato per gradi. "Ora che potresti diventare l'ago della bilancia del Mondiale, aiuterai il compagno di squadra Jorge o l'amico Pecco?", gli viene chiesto alla fine. Franco si prende, come è solito fare, qualche secondo per riflettere. Poi sorride, quasi ghigna, mentre attesta : "Ci penserò insieme alla squadra, a tutti i miei ragazzi, poi saprò rispondere". Ha sempre surfato, in maniera piuttosto unica, nelle dichiarazioni. Ma la "prima" di Misano ci ha detto che Franco Morbidelli è tornato a danzare come un tempo anche in pista. Un flow pernambucano, come dice lui, che si sta riprendendo la scena. Ora Franky, seppur con la sua proverbiale calma, ha fretta. Tra dieci giorni si corre di nuovo in Riviera.