A Cincinnati è successo di tutto: prima un blackout di oltre un’ora, poi un allarme antincendio nel pieno del secondo set. In mezzo, un match che Jannik Sinner ha comunque portato a casa battendo il canadese Gabriel Diallo e centrando l’accesso agli ottavi di finale. Il numero uno del mondo ha gestito la serata con la solita calma, anche quando luci e sirene hanno interrotto il gioco per diversi minuti, e ha chiuso con un successo che lo proietta alla sfida con il francese Adrian Mannarino, non così semplice da affrontare, visto che in particolare negli ultimi mesi sta vivendo un periodo d’oro: ha vinto cinque titoli Atp in carriera, tutti sul veloce e attualmente è il numero 89 del ranking Atp. Il programma sul centrale, comunque, era già in ritardo per un’interruzione di 75 minuti, causata da un guasto elettrico che aveva lasciato l’impianto al buio e senza tecnologia per le chiamate elettroniche. Quando la partita è finalmente iniziata, Diallo ha trovato subito il break, ma Sinner ha reagito infilando sei giochi di fila e archiviando il primo set. Nel secondo, l’equilibrio è stato rotto solo nel tie-break, ma prima di arrivarci la scena surreale: allarme antincendio nella tribuna, luci intermittenti e sirena in sottofondo.

I due giocatori hanno atteso indicazioni, poi hanno deciso di riprendere a giocare con il suono ancora attivo per qualche punto. “È stata una giornata molto difficile”, ha commentato Sinner. “Contro chi serve così forte devi trovare l’equilibrio giusto. Oggi ho avuto qualche difficoltà, ma partite come questa mi servono”. Per il campione in carica si tratta del primo torneo dopo il trionfo a Wimbledon e di un’altra prova di solidità: il record stagionale parla di 27 vittorie e appena 3 sconfitte, con una striscia aperta di 22 successi sul cemento. Ora, appunto, lo attende Mannarino, che ha eliminato Tommy Paul e che, per stile di gioco, offrirà un test diverso, anche se Sinner può vantare di aver vinto tutti e tre i precedenti contro di lui. Giornata amara invece Sonego, che si è arreso a Fritz. Per tutti gli italiani che non siano Jannik (e, si spera, Nardi) se ne riparla quindi, auspicabilmente, agli Us Open.