L'idea è quella di una mamma che ti richiama all'ordine quando stai ad un passo dal fare quello che da tempo sognavi di fare. Salvandoti da un rischio inutile, ma anche lasciandoti un sacco di amaro in bocca. Dev'essersi sentito così Marc Marquez dopo la notizia che non potrà correre in Qatar. Invece della mamma, a richiamarlo alla realtà dei fatti e ai tempi della scienza ci hanno pensato i medici del Ruber International Hospital di Madrid, gli stessi che lo hanno operato ormai diversi mesi fa alla spalla destra dopo l'inofrtunio rimediato a Jerez che gli era costato altri due interventi chirurgici.
E se a comunicare la notizia a Marquez sono stati i medici, ad Honda è toccato il compito di farlo sapere al mondo. Con il solito comunicato scarno, ma assolutamente chiaro: "Marc Marquez, insieme al suo team medico dell'Hospital Ruber Internacional - si legge nelle righe diffuse questa mattina - ha ritenuto prudente non rientrare in gara questo fine settimana in Qatar. Nella revisione effettuata sul corridore spagnolo dall'equipe medica guidata dai dottori Samuel Antuña e Ignacio Roger de Oña, e composta dai dottori De Miguel, Ibarzabal e García Villanueva, a 15 settimane dall'intervento per una pseudoartrosi infetta dell'omero destro, una buona risposta clinica è stata riscontrata dopo l'intensificazione della sua formazione. Tuttavia, considerando il periodo di tempo e lo stato attuale del processo di consolidamento osseo, i medici ritengono prudente e necessario non accelerare il rientro in pista di Marquez dopo un tempo così inattivo, ed evitare di mettere a rischio l'omero in una competizione intensa. Marquez sarà sottoposto a un altro controllo medico lunedì 12 aprile".
12 aprile che, se tanto porta a tanto, significa che non rivedremo Marc Marquez in griglia prima del terzo appuntamento della stagione, su quel circuito di Portimao in cui l'otto volte campione del mondo è stato protagonista proprio nei giorni scorsi, in sella ad una Honda RC213V Stradale. A questo punto, quella di saltare entrambi i GP di Losail sembra l'ipotesi più accreditata, ma non tutte le porte sono definitivamente chiuse. L'impressione, confermata anche dallo stesso Marquez in passato, infatti, è che si proceda a piccoli step e che le valutazioni sul da farsi vengano affrontate di volta in volta. Quello che conta, adesso, è rimettersi e rimettersi realmente al 100%, anche se dovesse costare un altro mondiale in favore degli avversari.
Viene da dire, ancora una volta, che il Dottorcosta aveva ragione: era stato l'unico, infatti, a suggerire la linea della prudenza nei giorni scorsi, quando ormai sembrava assodato che Marc Marquez si sarebbe presentato sull'asfalto di Losail in sella alla sua Honda RC213V. Accorciare i tempi ora e prendere un rischio assurdo, dopo l'esperienza dello scorso anno a Jerez, ostituirebbe il rischio di una reiterazione imperdonabile. E' solo prudenza, doverosa, quindi, e poco c'entranoi discorsi social che già si leggono in giro, sull'ipotesi avanzata dai soliti "complottisti" circa la possibilità che il fenomeno di Cervera abbia accusato fastidi dopo gli intensi allenamenti di questi giorni.