“I giovani pensano troppo al "me stesso", così non andrete da nessuna parte. È il team ciò che conta”. Inizia così, con una frase tanto breve quanto eloquente, l’incontro di Tom Brady con le nuove leve dell’NFL. Un incontro informale, costruttivo, nel quale la star che non ha mai nascosto il suo interesse nel parlare alle nuove generazioni- ha dato numerose dritte e consigli ad una tavola rotonda di giovani promesse. Sotto lo sguardo attento di atleti affamati di successo, Brady, come un perfetto maestro Jedi, ha dispensato suggerimenti tecnici, strategici e non solo: “Abbiamo parlato della vita ed anche un po’ del football” ha dichiarato ironicamente il leggendario campione. Forza mentale, concentrazione, resilienza, volontà… tutto passa da lì, dalla vita di ogni atleta, dalle abitudini e dal giusto mindset, di cui, lo sappiamo, Brady è un vero maestro.
Sottolinea a più riprese, come ogni giorno di allenamento sia importante, fondamentale per costruire il vero campione. “Consideravo ogni match come il Superbowl, così quando il grande giorno arrivava, per me era un match come tutti gli altri”. Tom chiama ed il futuro della lega risponde. Da un lato Brady, il più vincente, che trasuda sicurezza e fiducia in sé, l’uomo che è diventato simbolo non solo del football ma dello sport mondiale è lo stesso uomo che in fondo, il campo non lo ha mai lasciato, se lo porta dentro come un cimelio pronto ad essere rispolverato quando serve.
Dall’altro lato, un gruppo di ragazzi emozionati che intravedono per la prima volta la vetta più alta: la vista è mozzafiato ma si sa, da lassù la caduta fa più male. Tra i rookie c’è tanta voglia di vincere, lo si legge nei loro occhi, loro che sono il vero investimento dei grandi team, loro che dopo tanti sacrifici e rinunce hanno finalmente raggiunto l’Nfl, loro pronti a scrivere un maestoso capitolo della propria vita.
Affrontare la pressione, autodisciplina, etica del lavoro e motivazione, queste sono le chiavi del successo, le vie che hanno reso Brady il più grande e le vie che insegna ai più giovani. Accanto a Brady c’è Caleb Williams, prima scelta assoluta di questo Draft, è su di lui che i riflettori sono puntati. Il ventiduenne ascolta e apprende tacito, chissà se in quel momento avrà pensato a come la sua vita fosse diversa qualche anno fa, quando la lega era ancora un sogno lontano. Ma Caleb punta all’immortalità con Chicago ed è disposto a tutto pur di ottenerla e quale modo migliore di imparare se non grazie al quarterback più vincente di tutti i tempi? Respira Caleb, la scalata è appena iniziata. Il focus però non è solo su di lui; spettatore privilegiato di questo simposio è sicuramente Drake Maye, nuovo quarterback dei Patriots di Brady. Lui, che porta il peso di una squadra rimasta bloccata nell’era del GOAT, lui erede al trono di un re apparentemente impossibile da superare o eguagliare, lui a colloquio con il suo eroe, pronto a dare il suo meglio per mostrare di essere all’altezza di quel trono.
Parlano molto i due, anche in privato ed il tutto termina con una tenera foto che simboleggia il definitivo passaggio di testimone. Che questo incontro sia l’inizio di una scia fortunata per i New England? In una domenica qualsiasi di maggio, passato e futuro si stringono la mano, una nuova era è ufficialmente iniziata.