Su Marc Marquez e il suo rientro in pista neanche una parola, ma Stefan Bradl si è concesso ai taccuini di Speedweek per una lunga intervista in cui ha ripercorso il suo 2020 e parlato delle prospettive per il 2021. “Conto di fare qualche gara, come wild card a Jerez e Misano – ha affermato il tedesco – e se ci sarà bisogno sostituirò Marc nelle prime gare del mondiale che sta per iniziare”. Nessun altro riferimento all’otto volte campione del mondo o, meglio, al suo recupero e al possibile ritorno nel mondiale. Perché di Marc Marquez in verità ha parlato, raccontando la frustrazione di ritrovarsi con la sua moto a lottare nelle retrovie, dove quella moto non aveva mai lottato.
“All’inizio – ha spiegato – è stata veramente dura. Perché sai di essere al posto del campione del mondo, sulla moto campione del mondo, con gli uomini del campione del mondo e, chiaramente, non vuoi fare brutta figura. Pensavo, visto il tempo in cui ero stato fermo, che avrei fatto tanta fatica da un punto di vista fisico, invece non mi rendevo conto che sarebbe stata la testa a soffrire di più. Sul piano atletico stavo bene, ma l’enorme pressione che avvertivo, non dall’esterno ma da me stesso, ci ho messo un po’ a domarla. Quando mi sono ritrovato a lottare con Bradley Smith e Tito Rabat per l’ultimo posto è stato deprimente, non per loro, ma perché io ero in sella alla moto che fino ad allora aveva vinto praticamente tutto”.
Ci ha messo un po’, quindi, a prendere le misure e a ritrovarsi di nuovo nella tuta del pilota titolare, piuttosto che in quella, decisamente più comoda e meno soffocante del collaudatore. “Dopo Le Mans le cose hanno iniziato a girare un pochino meglio – ha concluso Bradl – Siamo andati sempre in crescita e questo è stato positivo. Se avrò ancora l’opportunità di guidare la RC213V cercherò di migliorare ancora”