Cento giorni da amministratore delegato della Formula 1, più di quindici anni nel mondo dei motori, Stefano Domenicali è il bambino che sognava di diventare pilota e che, invece, è diventato il capo di tutto il Circus.
Un viaggio che è partito da studente-appassionato, quando aiutava gli organizzatori nel paddock gustandosi poi le corse nella sua Imola, teatro di grandi vittorie e momenti tragici: “Ho ancora davanti agli occhi il 1° maggio del ’94, la morte di Ayrton Senna mi resterà dentro, ricordo come se fosse ieri quel silenzio assordante – ha detto Stefano Domenicali al settimanale Specchio – Se penso ai momenti positivi dico le corse di Michael Schumacher”.
Un'occasione, questa intervista, per conoscere il suo parere proprio sul figlio del Kaiser, Mick Schumacher, all’esordio nella categoria regina: “Lo conosco da quando era nel pancione della mamma – continua Stefano Domenicali – Sono convinto che potrà dire la sua in futuro, adesso deve imparare che cosa significhi gareggiare con i grandi, mai visti insieme tanti piloti così forti come quest’anno”. Sono infatti chiari gli obiettivi stagionali dei top driver. Lewis Hamilton proverà a superare Michael Schumacher con l’ottavo titolo, Max Verstappen, invece, sa che la Mercedes non è più imbattibile e proverà a fare lo scherzo degli scherzi. Menzione speciale anche per la Ferrari e Mattia Binotto che ricopre quel ruolo che tanto ha dato e altrettanto ha tolto a Stefano Domenicali quando nel 2010, perse un mondiale da team manager per un banale errore di ingegneria: “Quell’errore è stato anche mio, ma niente rimpianti – Con Binotto ho dei ricordi bellissimi, siamo rimastici amici. Il mio augurio è che possa trovare la chiave di lettura per far reagire la squadra”.
Uno sgiardo rivolto al futuro, quello di Domenicali, che non esclude la possibilità di vedere una Formula 1 a tinte rosa, nel caso in cui, all'orizzone, dovesse apparire un vero talento femminile, e che traccia anche gli obiettivi a corto, medio e lungo termine per l'industria (come ama sottolineare lui) di cui ora è a capo: dall’augurio di poter portare il pubblico a Monza, a settembre, fino alle prime sprint race fissate per luglio a Silverstone: “Vogliamo offrire al pubblico una più intensa attività in pista, libere e qualifiche il venerdì mentre il sabato si correrà una breve gara per determinare la griglia della vero Gran Premio”. Stefano Domenicali poi annuncia importanti novità sul profilo dei nuovi tracciati in Sud Africa e Miami aprendo anche alla possibilità di introdurre nuove scuderie a patto che “abbiano la volontà di condividere il Dna della Formula 1”.
Dulcis in fundo Domenicali svela come, al centro della sua agenda, ci sia anche il ritorno al suono del V12 che ha caratterizzato il mondo del motorsport con le sue frequenze meravigliose. Guardare al passato per puntare al futuro, è con questo approccio che Domenicali immagina i prossimi step per la Formula 1 che verrà. Uno spirito d'iniziativa le cui conseguenze, apprezzate o meno (lo dirà il tempo), cambieranno di certo la storia di questo sport.