Lo chiamavano "il pilota senza corona" perché, nonostante la lunghissima carriera nel mondo del motorsport, il britannico a cavallo tra gli anni 50 e 60 non riuscì mai a conquistare un mondiale di Formula 1, arrivando quattro volte secondo e tre volte terzo, e concludendo la sua carriera nella classe regina come il pilota che ha vinto il maggior numero di Gran Premi senza aver mai vinto il titolo mondiale.
Ma di questo record in negativo, Sir Stirling Moss ha sempre riso, forte di quel carattere ironico e quello humor tipicamente british, che lo hanno sempre contraddistinto. Un animo che lo ha accompagnato anche negli ultimi anni della sua vita fino alla morte, arrivata all'età di 90 anni, il 12 aprile del 2020, nella sua Londra.
Una morte che Moss ha voluto rendere meno tragica, scrivendo per i suoi familiari e i suoi amici un testamento - con l'eredità di 20 milioni di sterline che ha lasciato dopo la sua scomparsa - unico nel suo genere. Per i 18 cari citati nel testamento infatti, Moss ha pensato a oggetti personali e soldi da spendere in modi molto dettagliati, tutti da far risalire ad esperienze di vita vissute insieme.
Tra questi possiamo trovare "1.000 sterline da consegnare a una coppia di amici, da spendere per una cena al ristorante Joe's Stone Crab di Miami, in Florida" o altre 1.000 sterline per un amico "per godersi alcune delle nostre solite serate fuori" da consegnarli insieme a due trofei della sua collezione.
Ma le stranezze del testamento non finiscono qui: al suo ex fisioterapista Moss ha lasciato il suo portafortuna, una zampa di coniglio d'argento che gli venne consegnata nel 1954, e oggi donata all'uomo che nella vita gli ha dato "più della fortuna".
A un'altra amica, probabilmente la più loquace del gruppo, il pilota ha lasciato in eredità 1.000 sterline "per aiutarla a pagare le bollette telefoniche" mentre all'adorata nipote 10.000 sterline, da destinare all'acquisto di un cavallo. E poi quadri, modellini, trofei e molto altro, per un patrimonio che non è solo il lascito di un uomo generoso, ma anche il ritratto più sincero chi di, Stirling Moss, è stato in vita.