"Come ai vecchi tempi". Così, dopo le qualifiche in Messico, si è sentito Daniel Ricciardo. E così si sono sentiti tutti guardandolo conquistare un'incredibile quarta posizione nella sessione del sabato che determinerà, in gara, la sua partenza dalla seconda fila al fianco del campione del mondo Max Verstappen. Qualifiche incredibili non solo per il grande passo in avanti fatto da AlphaTauri ma anche per la prestazione inattesa del pilota australiano che ha vissuto mesi di grande cambiamento e imprevisti. Senza sedile all'inizio della stagione, licenziato dalla McLaren alla fine dello scorso anno, Ricciardo ha avuto la sua occasione di tornare in pista con la squadra satellite della Red Bull a Budapest, poco prima della pausa estiva, per prendere il posto di Nyck De Vries dopo il licenziamento del pilota olandese. Da lì subito buoni risultati e un sogno: arrivare in Red Bull, "tornare a casa", nella squadra che lo ha portato in Formula 1, e farlo come compagno di squadra di Max Verstappen.
Poi l'ennesimo imprevisto: l'incidente durante le prove libere in Olanda e la frattura della mano. Un infortunio che inizialmente sembrava doversi risolvere in poche settimane ma che si è rivelato più grave del previsto. Per Ricciardo mesi di riabilitazione e lavoro al simulatore fino al ritorno in pista, una settimana fa, ad Austin. Tornato in macchina l'australiano ha trovato una vettura molto diversa rispetto a quella guidata da Budapest fino a Zandvoort, e si è trovato ancora una volta a dover rivendicare la propria posizione dopo le ottime prestazioni viste in gara dal suo sostituto, il giovane Liam Lawson.
Ma in Messico, una pista che da sempre gli è congeniale, Ricciardo ha ritrovato definitivamente se stesso: "Mi sento forte, come ai bei vecchi tempi", ha detto ai microfoni di Mara Sangiorgio dopo il quarto posto in qualifica. "Mi sento Daniel... il vero Daniel", una frase semplice pronunciata in un italiano un po' traballante ma con un grande, enorme, sorriso sulle labbra. A rendere ancora più bello il suo sabato è vedere la posizione di Sergio Perez, pilota ufficiale Red Bull di cui Ricciardo - senza troppi segreti - vorrebbe il posto: quinto, alle sue spalle, con una monoposto ufficiale. E chissà allora che quel sorriso, quello più famoso di tutto il paddock, non torni presto a vestire i colori della Red Bull.