Quando, nel 2015, Aprilia abbandonò una Superbike in cui era vincente per passare alla MotoGP, il riscontrò non fu dei migliori. L’introduzione dell’elettronica unica non bastò nemmeno lontanamente a colmare la distanza di quella che in sostanza era poco più di una RSV4 riadattata e Marco Melandri, trapiantato dalle derivate per sviluppare la moto durante il campionato, mollò in fretta per carenza di risultati. In questi anni dall'Aprilia sono passati diversi piloti, inclusi Alvaro Bautista e Scott Redding (passati poi in SBK), Sam Lowes (tornato in Moto2), Andrea Iannone ed Aleix Espargarò. Non c’era da scommetterci, questo lo sa anche lui, ma a cambiare le cose è stato Aleix, che da appassionato di ciclismo conosce bene il significato della fatica. In Aprilia hanno costruito una vera MotoGP mentre lui non ha mai mollato, piuttosto finiva in terra. Poi i problemi di Andrea Iannone, la morte di Fausto Gresini e neanche un pilota (nemmeno Joe Roberts) che voleva salire sulla RS-GP nel 2021. Il no più sofferto, a Noale, è stato quello di Andrea Dovizioso, che la moto l’ha provata a Jerez, al Mugello e a Misano. Tutto però si torna al suo posto quando Maverick Vinales divorzia da Yamaha e si concretizza quello che fino a qualche settimana prima sembrava impossibile, un campione del mondo che sale sull'Aprilia per portarla a vincere. Nel frattempo Aleix è salito sul podio a Silverstone, e l’ha fatto senza la pioggia o una disgrazia nelle prime file ma semplicemente guidando meglio degli altri. I piloti ci sono, le cattive intenzioni anche. I tempi, a giudicare dal test di Sepang, non mancano: Aprilia ha chiuso con un secondo posto per Espargarò ed una quinta piazza per Maverick Vinales nella combinata dei tempi, arrivando a Mandalika con una moto da presentare.
La nuova Aprilia RS-GP
Quest’anno sono ben tre le squadre della MotoGP a debuttare a teatro: prima Yamaha RNF, poi Aprilia Racing e infine il Team VR46. A Noale hanno fatto le cose per bene, il video di lancio è un’idea che funziona. I piloti, in smokingm tolgono il velo alla moto mentre Massimo Rivola in frac dirige l’orchestra del team, da Romano Albesiano violinista ai meccanici che suonano (chi i dischi della moto, chi l’espansione di un’Aprilia due tempi) il Guglielmo Tell di Rossini. Bello, perché profuma un po’ di quell’Italia che è arrivata al mondo con le idee. Bella ancora di più la livrea della moto però, perché dopo sei anni sulle carene dell’Aprilia è tornato il viola. Quello di Loris Reggiani, dei due tempi che dominavano nelle competizioni e che hanno contribuito ai 54 titoli mondiali della casa veneta.
Tecnicamente, spiega Romano Albesiano, la moto ha fatto grossi passi in avanti: “La RS-GP 2022 è una evoluzione molto profonda della base eccellente utilizzata nel 2021 - ha raccontato il Direttore Tecnico di Aprilia - Ci siamo concentrati sulle aree di performance principali: il motore presenta profonde novità interne mantenendo il layout precedente, l'aerodinamica è in continua evoluzione, mentre la parte ciclistica e software è stata rivista con l'obiettivo di migliorare aspetti importanti come la frenata, l'accelerazione e la strategia di partenza”. Secondo Massimo Rivola comunque, l’evoluzione della RS-GP non è stata priva di rischi: “Abbiamo addosso grande adrenalina, voglia di vedere quanto siamo migliorati e dove siamo rispetto agli altri. Abbiamo preso qualche rischio nello sviluppo di questa moto, ma non vediamo l'ora di averee un riscontro dalla pista”.
Maverick Vinales dal canto suo si dice particolarmente fiducioso: "Dal primo momento in questa squadra ho capito di essere stato scelto per uno scopo, portare Aprilia in alto nella MotoGP moderna. Questo è l'obiettivo per cui tutti stiamo lavorando. Non credo sia giusto fare pronostici, preferisco concentrarmi sul lavoro e sulla preparazione perché credo che i risultati siano la diretta conseguenza del nostro impegno. Abbiamo avuto la grande opportunità di conoscerci in anticipo, disputando qualche gara insieme e iniziando a comprendere le reciproche esigenze. Dovremo essere bravi a sfruttare a nostro favore questo vantaggio, sono molto soddisfatto del lavoro fatto dal reparto corse durante l'inverno ed ora non ci resta che dimostrare in pista i nostri progressi”.
Mentre Aleix Espargarò, che ad Aprilia ha dedicato anche un casco speciale per i test invernali, ha parlato del forte legame che lo lega alla la casa veneta: "Non vedo l'ora di tornare in pista con la mia squadra. Dopo tanti anni insieme non si tratta più di semplici meccanici e tecnici, sono davvero parte della mia famiglia e da questo punto di vista la pausa invernale sembra sempre troppo lunga. Sono molto carico, anche se gli anni passano ho ancora la stessa fame di quando ho iniziato e fisicamente sono preparato al meglio. Per i primi test ho scelto un casco con una grafica dedicata a tutti i primi podi Aprilia nelle varie categorie, compreso quello ottenuto insieme a Silverstone. Mi sembra il modo giusto di iniziare la stagione e omaggiare la grande storia racing di questo marchio", ha concluso. Nel primo giorno di test a Mandalika Aprilia ha ripreso da dove aveva lasciato: secondo Aleix Espargarò, settimo Maverick Vinales. È presto per giudicare, tuttavia la moto sembra nata sotto una buona stella.