L’era di Thiago Motta alla Juventus è già finita, e pochi avranno qualcosa da ridire contro il suo esonero: nella stagione del rilancio dei bianconeri, la squadra si ritrova quinta in classifica e con il quarto posto come unico obiettivo raggiungibile; nelle ultime due partite ha fatto zero punti, subendo 7 gol e senza mai segnare. Le colpe di Motta non sono poche, e l’allenatore ex-Bologna è soprattutto responsabile di scelte tecniche molto discutibili e di non aver costruito un buon rapporto con la squadra. Nel calcio l’allenatore è sempre il primo a pagare, ma la vera responsabilità di questa tragica stagione è di Cristiano Giuntoli.

Il direttore sportivo bianconero ha scelto l’allenatore italo-brasiliano la scorsa estate, ma nei giorni scorsi, stando a quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, sarebbe arrivato a dire in faccia allo stesso Motta di “vergognarsi” per aver puntato su di lui. Viene da domandarsi quale possa essere allora il sentimento di Giuntoli quando ripensa ai soldi spesi nell’ultimo anno per rinnovare la squadra bianconera: circa 193 milioni di euro per giocatori che si sono rivelati in gran parte mediocri, a cui si sommano altri 60 milioni circa già previsti per formalizzare le acquisizioni di Nico Gonzalez, Michele Di Gregorio e Lloyd Kelly la prossima estate.
Spiccano su tutti i due catastrofici acquisti di Teun Koopmeiners (55 milioni e un’annata impalpabile in bianconero) e Douglas Luiz (51,5 milioni, infortuni a rotazione e appena 6 partite stagionali in cui è stato in campo per almeno un’ora). Ma i veri errori sono stati altri, seppur meno rumorosi. Lo scorso gennaio la Juve, nella fretta di correre ai ripari, è stata colta da una bulimia di mercato abbastanza discutibile. Kolo Muani, sicuramente la migliore new entry invernale, è stata presa in prestito dal PSG senza alcun obbligo né diritto di riscatto: significa che, se lo si vorrà confermare in estate, bisognerà trattare da zero la cifra dell’acquisto, senza nessuna prelazione rispetto ad altri club potenzialmente interessati.
Così è stato fatto pure con il difensore portoghese del Chelsea Renato Veiga, e già un anno fa Giuntoli aveva fatto lo stesso con il centrocampista argentino Carlos Alcaraz, che infatti non è poi stato riscattato. Per averlo a disposizione solo 6 mesi, il dirigente aveva pagato circa 4 milioni al Southampton, ma alla fine Alcaraz non era praticamente mai stato schierato dall’allora allenatore Allegri, il che fa sospettare che tecnico e ds non dovessero essere pienamente d’accordo su questo innesto.

A inizio 2025 Giuntoli ha anche piazzato uno dei “colpi” più discutibili della sua esperienza juventina, versando oltre 23 milioni per Lloyd Kelly, difensore che faceva la riserva al Newcastle (attualmente sesto in Premier League) e il cui impatto tecnico alla Juventus è stato molto negativo, fino a questo momento.
Questo mercato è stato finanziato in gran parte cedendo alcuni giocatori della vecchia rosa, che invece avrebbero potuto fare comodo alla Juve attuale. Soulé, venduto alla Roma per 25 milioni, non sta avendo un rendimento molto dissimile da quello di Nico Gonzalez (ma sta di sicuro avendo meno infortuni). Huijsen, tatticamente perfetto per il gioco di Motta, è stato ceduto al Bournemouth per 15 milioni e oggi è uno dei difensori migliori della Premier League. Kean, passato alla Fiorentina per 13 milioni, ha già segnato 20 gol in questa stagione: Vlahovic, miglior realizzatore della Juve, ne ha segnate 14. Fagioli, snobbato da Motta nella prima metà dell’annata, è andato alla Fiorentina per 16 milioni ed è completamente rinato.
Più ancora dei risultati in campo, il vero problema della Juventus sembra essere questo. Il potenziale della Next Gen è stato svenduto per acquistare una serie di giocatori che si stanno rivelando molto lontani dal livello richiesto dal club. Non si tratta solo di vendere giocatori utili per prenderne di meno validi, ma di vendere pure “male”. Basta pensare che la prossima estate, molto probabilmente, la Fiorentina riuscirà a piazzare Kean per oltre 50 milioni, e non è detto che invece la Juventus riuscirà a ottenere la stessa cifra per Vlahovic.
Giuntoli è arrivato a Torino nel 2023 per ricostruire da zero la squadra, sia a livello tecnico che finanziario. In meno di due stagioni ha già cambiato tre allenatori (il quarto potrebbe arrivare a luglio) e con i primi due il rapporto è sempre finito in maniera molto burrascosa. Prima della frase rivolta a Motta negli scorsi giorni c’era stato infatti il litigio con Allegri, divenuto pubblico durante la finale della Coppa Italia del 2024. Nel frattempo, la rosa bianconera non si è consolidata né sul piano tecnico né su quello economico, e la prossima estate rischia di essere necessaria un’altra costosa rifondazione.
