Dopo sei anni senza sostanziali modifiche, Ducati ha finalmente deciso di rivedere completamente il telaio della Desmosedici per risolvere lo storico problema della percorrenza in curva, ma purtroppo non vedremo la nuova moto in griglia di partenza prima del 2022. A causa della pandemia infatti Dorna ha congelato lo sviluppo dei motori ed il nuovo telaio pensato a Borgo Panigale richiede una posizione del propulsore troppo diversa da quella precedente. Lo racconta Davide Tardozzi a Mat Oaxley, storica firma del motomondiale, per gli inglesi di MotorSport Magazine: “La nostra rivoluzione sarà solo nel 2022 - ha spiegato Davide - perché saremo finalmente in grado di modificare cose che ad ora sono bloccate. L’ostacolo è soprattutto come il telaio si connette al motore”.
I problemi avuti dal nuovo posteriore Michelin nel 2020 devono essere però risolti in fretta, altrimenti Ducati rischia un altro campionato difficile. Il guaio, spiega Oaxley, è che il principale punto di forza della Ducati (assieme al motore) è nella frenata, che a causa dell’aumento di grip al posteriore offerto dalla nuova Michelin rende la moto sottosterzante, compromettendo l’ingresso in curva e imponendo al pilota di girare più largo. Così, spiega Dovizioso, “Il modo migliore per sfruttare la nuova gomma è tenere la moto al massimo angolo di piega, cosa che premia le moto con una buona percorrenza di curva e penalizza la Ducati, su cui invece bisogna aspettare più a lungo prima di aprire il gas”.
Il forlivese, nonostante non sia più sotto contratto con Ducati, ha comunque voluto dare i suoi migliori consigli ai piloti in arrivo: “È necessario che i piloti e la moto si adattino bene alla gomma posteriore. Dall’inizio, con questa gomma è stato chiaro che c’era più grip sulla spalla, quindi il suo potenziale è teoricamente maggiore, ma bisogna capire bene come sfruttarlo”.
Jack Miller, miglior pilota della Rossa nel 2020 nonché punta di diamante dello squadrone Ducati per il 2021, ha già spiegato chiaramente agli ingegneri le sue necessità: “In alcuni tracciati la moto è fenomenale, ma se manca il grip sull’asfalto soffriamo. La chiave è rendere la moto migliore su circuiti come questi ed abbiamo provato di tutto, ma c’è ancora da lavorare perché serve più grip meccanico. I ragazzi a Borgo Panigale lo sanno e ci stanno lavorando. Io ho passato la palla a loro, dando i miei feedback il più in fretta possibile. Adesso bisogna raggiungere i risultati”.
Pecco Bagnaia, da parte sua, è di un altro avviso: “sarebbe bello trovare un modo per scaldare più in fretta l’anteriore - ha dichiarato - qualcosa che mi aiuti ad essere veloce già dal primo giro. Ad ogni modo, guardando i dati di Miller ho capito che devo anche lavorare su me stesso”.
Davide Tardozzi ha concluso dicendo che “Gigi è molto concentrato. È il tipo d’uomo che non permetterebbe mai alla sua moto, al suo team e alla Ducati di non vincere gare per troppo tempo. L’anno scorso non siamo mai stati davvero competitivi, e conoscendo Gigi so che non ci lascerà in questa situazione in futuro. Credo davvero che lui e i nostri ingegneri troveranno il modo di far funzionare la moto”.