L’avevamo detto: quando c’è di mezzo il braccio destro di Marc Marquez, niente può essere definito “piccolo”. E è notizia di queste ore che il campione del mondo, dopo le rassicurazioni dei giorni scorsi, è dovuto nuovamente finire sotto i ferri nella sala operatoria dell’Ospedale Ruber. Il 93 è già a casa, l’intervento è andato bene e il pilota della Ducati potrà cominciare i primi esercizi di fisioterapia, ma è chiaro che per lui e per Ducati non è una buona notizia. La decisione di operarsi, infatti, non è stata figlia della volontà di accelerare il rientro in pista, ma degli accertamenti fatti nelle scorse ore che hanno evidenziato come la frattura alla clavicola rimediata a Mandalika non si sia ricomposta come era stato previsto.

"Dopo aver esaminato la lesione alla scapola destra – si legge nel comunicato diffuso da Ducati - Marc Márquez è stato sottoposto con successo a un intervento chirurgico presso l'Ospedale Internazionale Ruber di Madrid. La stessa équipe medica che lo aveva visitato sette giorni prima ha stabilito che la frattura coracoidea e il danno ai legamenti non mostravano sufficienti segni di stabilizzazione dopo una settimana di immobilizzazione. Pertanto, dato il rischio di instabilità residua, si è deciso di procedere con la stabilizzazione chirurgica e la riparazione dei legamenti acromioclavicolari. Marc è già a casa, continuerà il suo processo di recupero e i suoi progressi determineranno i tempi del suo ritorno alle competizioni". Nessuna ulteriore informazione sui tempi di recupero, anche se una cosa è più che certa: nessuno a Borgo Panigale ha fretta e meno che mai ce l’ha Marc Marquez, visto che ha già raggiunto il suo obiettivo di stagione e che adesso può tranquillamente permettersi di prendersi tutto il tempo necessario. Almeno fino al test di Valencia, quando proverà per la prima volta la Desmosedici del 2026.

Intanto, a far discutere in Spagna è il documentario realizzato da As.com in cui Gigi Dall’Igna, parlando proprio di Marc Marquez, ha rilasciato dichiarazioni che possono prestarsi a interpretazioni maliziose. “Marc – ha detto – mi rende la vita molto più facile”. Niente di non vero e niente di non già evidente, ma questo può significare anche che, prima di Marc Marquez, Gigi Dall’Igna ha avuto una vita resa difficile? L’ingegnere italiano non è certo il tipo che si lascia andare a affermazioni non ragionate o sull’onda dell’entusiasmo e l’impressione che qualcosa possa essersi rotto davvero nel rapporto con Pecco Bagnaia oggettivamente c’è.
“Marc – ha detto Dall’Igna - l'ho trovato molto facile da gestire, un pilota che sa mettere a proprio agio tutti coloro che lo circondano, coloro che lavorano per lui. Ecco perché dico che, per me, questo è ovviamente un valore aggiunto, perché motivare le persone è uno dei miei compiti. Senza dubbio, da questo punto di vista, Marc mi semplifica la vita. Sicuramente è un compagno di squadra difficile, non perché faccia qualcosa per irritare il compagno di squadra o i piloti che guidano la stessa moto, ma semplicemente perché è così forte: con questa moto non ha rivali. Quello che succederà domani è difficile da prevedere perché i piloti intorno a lui sono molto forti, ma vedremo. Sarò contento se le cose continueranno così: penso che Marc abbia anni davanti a sé per aumentare ulteriormente il suo palmares. E quindi, secondo me, sarà giusto fare un bilancio quando deciderà di appendere il casco al chiodo”.