Non va: per Valentino Rossi il 2021 si sta rivelando un incubo. Senza scomodare assurdità sul fatto che sia bollito o che abbia perso ogni capacità di essere veloce, il nove volte campione del mondo sta facendo i conti con problemi di feeling con la sua Yamaha M1 del Team Petronas. Anche il fine settimana di Portimao, che avrebbe dovuto segnare un punto di svolta dopo la mezza delusione del Qatar, infatti, è cominciato male e rischia di finire peggio. Partirà dalla diciassettesima casella, dopo aver mancato l’ingresso in Q2 e dopo aver dovuto fare i conti con alcuni problemi tecnici nelle Q1. Ancora una volta dovrà provare a buttare il cuore oltre l’ostacolo, per giocare in recupero durante la gara. Intanto si avvicina la data fatidica dell’inizio estate, quando dovrà decidere se correre ancora una stagione o appendere il casco al chiodo. Una decisione che a detta dello stesso Rossi sarà condizionata proprio dai risultati.
Se la scelta sarà quella di smettere, per lui si prospetta un futuro da Team Manager, tanto che fino ad oggi si è data quasi per certa la presenza in MotoGP del Team VR46. Ma quella certezza non è più tale e a spiegarne le ragioni è stato proprio Alessio Salucci, Uccio, l’inseparabile amico di Valentino Rossi e dirigente della VR46. “Stiamo lavorando – ha detto ai microfoni di Sky – E’ risaputo che ci piacerebbe dare vita ad un nostro team, ma non sarà facile. Il problema principale è il budget, perché i costi, soprattutto quando si vogliono fare le cose bene e molto seriamente, sono quelli che sono e andrebbero anche garantiti per almeno tre o cinque anni. Certezze al momento non ce ne sono”. Contestualmente si sta parlando con le case costruttrici, per valutare tutte le condizioni per la fornitura delle moto, ma anche in questo caso è Uccio a frenare: “Stiamo parlando con tutti, ma, ripeto, prima del GP di Francia difficilmente si sbloccherà qualcosa”. Al momento sono altre le cose da capire e quello della moto sembra l’ultimo dei problemi.
L’indiscrezione che circola nel paddock, infatti, è che a venire meno possa essere stata la certezza dello sponsor principale, quello che da sempre affianca l’avventura della VR46 nel mondiale affiancandogli anche il nome: Sky. Si tratta, è bene precisarlo, di una voce di corridoio secondo cui il colosso delle tv a pagamento, che come ogni azienda soffre in questo periodo anche la crisi economica globale, potrebbe non essere più interessato ad un investimento così gravoso nel motorsport. E’ chiaro, infatti, che la MotoGP non ha i costi della Moto3 e della Moto2, sostenuti fino ad oggi con il team condiviso con la VR46 nelle due categorie più piccole. Gli sponsor certi, per ora, sono solo Bardahl e WhitU, ma è chiaro che se Sky dovesse tirarsi indietro mancherebbe un sostegno difficile da rimpiazzare e le parole di Uccio lasciano intendere che in questo momento è ancora necessaria la massima cautela perchè non ci sono le condizioni per sbilanciarsi.