“Immaginavo che se la moto fosse migliorata tutti avrebbero riconosciuto meriti a Dani Pedrosa, ma non è così. Se la KTM è adesso una moto competitiva in MotoGP il merito è di tanti” - Mika Kallio è seccato e nell’intervista rilasciata a motorsport-total non lo nasconde e, anzi, si toglie qualche sassolino dalla scarpa. “Sono in KTM dal 2016, quando il progetto è partito e la RC16 è costantemente cresciuta. Pedrosa è arrivato solo due anni fa, chiaramente per dare il suo contributo, che è stato importante, ma per completare un lavoro già avviato”.
Kallio, che in questa stagione ha anche potuto disputare un gran premio (a Portimao) per sostituire Iker Lecuona positivo al Covid, ha spiegato che sarà collaudatore della casa austriaca anche per la prossima stagione, in virtù di un contratto che prevede anche che sia lui il pilota sostituto degli eventuali titolari che dovessero saltare qualche gran premio.
Una certezza per il futuro, quella di Kallio, che invece non c’è ancora per Dani Pedrosa, visto che il piccolo samurai è in scadenza di contratto. Le parti, sia il pilota spagnolo sia KTM, hanno già fatto sapere di voler proseguire insieme, ma la verità è che non c’è stato ancora alcun rinnovo. Tanto che dalla Spagna qualcuno ha ipotizzato anche di un possibile ritorno di fiamma tra Pedrosa e Honda, il marchio con cui ha corso per gran parte della sua carriera. Una ipotesi che, francamente, appare molto poco credibile, ma non del tutto assurda dopo l’ennesimo intervento chirurgico di Marc Marquez e la possibilità di non rivedere il Cabroncito in pista prima di maggio o giugno.
E’ proprio in questa chiave che le parole affidate da Mika Kallio a motorsport-total hanno fatto suonare qualche campanello di allarme e sono state lette in chiave probabilmente più polemica di quanto lo siano nella realtà. Anche perché Mika Kallio ha aggiunto: “Quando Pedrosa è arrivato, portando la sua grande esperienza in KTM, è stato molto importante per me scoprire che le sue indicazioni e i suoi suggerimenti su come migliorare la moto erano molto simili ai miei. Questo dimostra che eravamo sulla strada giusta anche prima di Dani”.
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