Il turco si è reso protagonista di una gara eccezionale a Portimaõ, dove i pronostici - nonostante la pole position di Razgatlioglu - davano per favorito Jonathan Rea. Il sei volte iridato però ha ceduto alla pressione, cadendo nelle prime fasi della corsa (qui il video) quando era al comando. E Toprak ha corso da fuoriclasse, rispondendo ai sorpassi di Scott Redding sul rettilineo con staccate impressionanti: per il britannico, secondo al traguardo, non c’è stato nulla da fare.
Razgatlioglu quindi aumenta a 45 punti il suo vantaggio sul campione in carica, che adesso ha cinque gare (e tre Superpole Race) per colmare il distacco. Un’impresa che, visto lo stato di forma del turco, sarà quantomeno difficile. La ciliegina sulla torta, almeno per Razgatlioglu, è arrivata nel giro d’onore, quando ha parcheggiato la sua moto per farsi passare una scopa. Un déjà-vu che - lo hanno menzionato anche in telecronaca - ricorda un’altra storia di quindici anni fa, in MotoGP.
È il 2004, si corre il Gran Premio della Malesia. Valentino Rossi vince la gara e pulisce la pista con una scopa. Questo perché, alla gara precedente in Qatar, il 9 volte iridato (al suo primo anno in Yamaha) era stato penalizzato con una partenza dal fondo dello schieramento. Il motivo? Durante la notte, un meccanico di Rossi era stato visto gommare la casella di partenza del suo pilota, in modo da garantire un vantaggio alla partenza. La risposta di Rossi in pista non ha lasciato scampo ad interpretazioni, con Valentino e Jeremy Burgess - storico capotecnico del pesarese - immortalati con una maglietta con su scritto “Impresa di pulizie La Rapida, per eliminare lo sporco dal Motomondiale”.
Toprak Razgatlioglu dal canto suo ha spezzato il “verde” oltre al cordolo perché, nella Superpole Race di Magny-Cours, la direzione gara l’ha retrocesso di una posizione (dopo più di tre ore dalla fine della gara) per aver pizzicato la zona durante l’ultimo giro in lotta con Jonathan Rea. Era stato il pilota Kawasaki, a colloquio con il suo capotecnico al parco chiuso, a suggerire la penalizzazione. Il messaggio del turco lascia poco spazio ad interpretazioni e, soprattutto, non è stato posticipato neanche dopo la caduta del rivale.