È tornato da un paio di giorni e, com’era prevedibile, il mondo è tornato a parlare di lui: d'altronde Marc Marquez, ha detto qualcuno, ha accumulato più inquadrature in un weekend del resto dei piloti Honda durante tutto l’anno. È vero, come è vero che la regia internazionale ha fatto soltanto il suo lavoro. Marc ha salvato una caduta nelle prime libere, ne ha subita una poco dopo e in qualifica ha messo in pista uno spettacolo che forse non si era mai visto: due uomini del suo box hanno puntato la sua lepre, nello specifico Aleix Espargarò, per far sì che Marquez trovasse il giusto traion da sfruttare nel giro secco. In gara poi le cose sono precipitate, perché provocare due cadute in un giro (in punti diversi della pista) è roba che non si vedeva da tempo. Di Fabio Quartararo, andato giù in curva 3, Marquez ha spiegato che era forse troppo vicino, aggiungendo che a fargli perdere il controllo della moto nell’incidente con Nakagami è stato un pezzo della Yamaha M1 rimasto incastrato nel posteriore della sua Honda.
Tutto vero, ma resta il fatto che due piloti sono caduti e la responsabilità è in buona parte sua, cosa che ha voluto far notare anche Johann Zarco in un’intervista piuttosto diretta. Marquez, d’altronde, fa spallucce come di consueto e, mentre a Sky spiega il suo punto di vista, in un’intervista ripresa dai francesi di Paddock GP parla dei suoi haters, che in Francia (almeno in questo momento) non mancano di certo: “Mi spiace per quello che è successo a Fabio - ha spiegato - perché in gioco c’è un mondiale e so cosa significhi perdere una gara per un contatto con un altro pilota, è successo anche a me. Nei primi giri ci prendiamo dei rischi e queste cose succedono. Così sono le corse. È successo a Bagnaia e anche ad altri. Gli haters? Vincono sempre, l’unica cosa da fare è ignorarli. Sono in MotoGP da 10 anni e so cosa si può fare e cosa invece no”.