Una mail anonima, un’accusa: il sabotaggio di Lewis Hamilton. Quanto di vero c'è in tutto questo? È successo in occasione del Gran Premio in Spagna, dove la Mercedes è stata accusata di star intenzionalmente compromettendo le prestazioni di Hamilton, probabilmente a causa del suo imminente passaggio alla Ferrari nel 2025. Secondo il contenuto della mail, si tratterebbe di una “tattica sistematica" che incide negativamente sulla sua vettura, sulle strategie di gara, sulla sua salute mentale e addirittura sulla sua vita. La soluzione, secondo il mittente anonimo, sarebbe che il pilota inglese debba andarsene dalla scuderia di Brackley il prima possibile. Eppure, tutto sembra suggerire il contrario.
Già da due weekend, Mercedes sta muovendo i primi passi verso un miglioramento reale, e tutto ciò sembra avvenire anche ascoltando le indicazioni dello stesso Hamilton. Nonostante un inizio di stagione non proprio al top, sul circuito di Montmelò Lewis ha dimostrato molta più consistenza con questa monoposto e, soprattutto, bravura nella scelta della strategia gomme. Sul circuito di casa Red Bull ha invece riconosciuto qualche sbaglio e che, se non fosse stato per la scodata sulla linea bianca all’ingresso della pitlane, la sua gara sarebbe andata sicuramente meglio. Il fatto che Toto Wolff si sia mosso fin dall’inizio per cercare di non abbandonare il suo pilota preferito e abbia reagito in maniera dura alla questione del complotto ha contribuito a dissipare ogni dubbio sul fatto che il team stia cercando di ostacolarlo. Probabilmente dargli tutto questo potere serve a ignorare il problema legato alla sua assenza nel prossimo futuro e anche il fatto che sia il pilota che meno si è fatto vedere in pista rispetto al suo compagno di squadra e neo vincitore del Gran Premio d’Austria, George Russell. Oppure prendere le sue parti istantaneamente, mostrandosi così presente, rafforza l’immagine anche morale di una scuderia che vuole tornare a essere competitiva nel campionato Costruttori, proprio come ai vecchi tempi.
Per questo non deve esserci nessuna minaccia dall’esterno. “Quando riceviamo questo tipo di messaggi, è assurdo, soprattutto quando qualcuno parla di morte e di cose così”, ha dichiarato Wolff. La Mercedes a detta sua sta facendo di tutto per garantire a Hamilton un ultimo successo e lo stesso campione iridato, da parte sua, difende la sua squadra ribadendo quanto questo sostegno sia necessario. È plausibile che queste parole siano emerse solo dopo che Lewis abbia notato di non potersi lamentare di niente e anche perché il suo terzo posto in Spagna e il comportamento recente del team hanno un po’ rasserenato gli animi. A differenza del clima in Ferrari, con un Carlos Sainz inizialmente in pace con le decisioni di Maranello, ora in crisi sulla ricerca del suo prossimo team e consapevole di dover agire da solo, arrivando persino a “pugnalare” il suo compagno di squadra.
Eppure l’intensificazione della promozione di Lewis sui social solleva alcune domande. Negli ultimi giorni si sono focalizzati quasi esclusivamente su di lui. Cambieranno le cose quando si renderanno conto che è Russell a portare più risultati e non un pilota che invece si è già scritto un futuro nella Rossa? Potrebbe essere una strategia di comunicazione mirata a far sembrare che il team lo stia sostenendo, evitando l'impressione che sia stato abbandonato dopo la sua decisione? Forse stanno cercando di ottenere buone recensioni sia per il team che per Hamilton in vista della lotta al titolo del 2026, rendendo così più fertile il terreno per un possibile arrivo di Verstappen, che potrebbe formare una line-up con Antonelli tra due anni, realizzando tutti i sogni di Toto.
Perché se da un lato tutto questo cercare di fornire soddisfazione a Hamilton possa essere uno scrupolo di coscienza per non avergli dato garanzie per restare, dall’altro resta un semplice tirare acqua al proprio mulino, e far dimenticare questi due anni di insuccessi Mercedes. L'arrivo di Kimi o Verstappen rappresenterebbe un rinnovamento totale, e la squadra tedesca potrebbe desiderare stabilizzarsi dimostrando che non dipende solamente da Lewis. Tuttavia, come una buona scuderia, hanno sempre una riserva pronta per lui.