Da un lato chiede, dall’altro risponde. La nuova vita da campione del mondo di Alvaro Bautista si divide, almeno per adesso, tra sogni e polemiche. Lo spagnolo, infatti, ha una richiesta speciale per Ducati dopo essere riuscito a riportare il marchio di Borgo Panigale sul tetto del mondo in Superbike: la Desmosedici di Pecco Bagnaia.
“Vorrei fare un test con la MotoGP – ha detto nell’intervista esclusiva realizzata da Motociclismo – Sarebbe bello provare una wild card, ma prima vorrei prendere le misure con quella moto in un test per capirci un po' e se mi sento bene. Se dovessi scegliere un circuito sarebbe Barcellona, sto trattando con Dall'Igna”. La moto campione del mondo con Pecco Bagnaia, quindi, fa gola a Alvaro Bautista, che non nasconde di volerci provare con la Desmosedici. Non sarebbe certo il primo nella storia di Ducati, con Bautista che, quindi, vorrebbe riportare il suo 19 nel motomondiale. Un numero che probabilmente il prossimo anno, sulla sua Panigale, sarà sostituito dall’1. “All’inizio ero determinato a tenere il mio solito numero – ha spiegato – ma dopo aver visto quanto ci sta bene l’uno sul cupolino della Panigale ho molti dubbi in più. Alla fine farà scegliere alle mie donne”.
Lascia a altri, quindi, la decisione sul numero da portare in pista nella prossima stagione, ma non lascia assolutamente a altri la risposta alle polemiche sollevate da Scott Redding sulla necessità di introdurre un peso minimo moto e pilota nel mondiale SBK. “Questa storia che vinco perché sono leggero inizia a stancarmi – ha spiegato Bautista – Essere leggero ha i suoi svantaggi, soprattutto nei duelli corpo a corpo. La verità è che Redding ha bisogno di trovare scuse esterne per giustificare il fatto che io al primo anno ho vinto con la sua moto. Siccome sulla moto non può dire niente perché altrimenti gli direbbero: 'E poi perché l'anno scorso non hai vinto?' Troverà sempre una ragione, ma non sarà mai perché io sono migliore di lui.. Questo non lo dirà mai. Non sto dicendo che sono migliore di lui, ma dovrebbe evitare di cercare scuse per me. Trovasse altro!”