Il 2023 della MotoGP è un anno di cambiamenti: sprint race del sabato, appuntamenti coi fan nel paddock e tutta una serie di altre operazioni volte a rendere le corse più popolari, cosa in cui curiosamente si è impegnato anche Marc Marquez (sui social, col documentario e via dicendo) e a cui lavorano anche i gestori dei circuiti con un abbassamento dei prezzi. Così, tra una cosa e l’altra, la MotoGP ha presentato i suoi piloti a petto nudo come fossero i protagonisti di un fantasioso calendario anni Novanta, ricoperti da colori accesi sparati col proiettore. Molto divertente perché possiamo goderci le foto ringraziando, per una volta, di non essere piloti, occasione che capita di rado e normalmente durante una gara in un circuito esotico nel periodo dei monsoni, quando come fai sbagli e se anche vinci non conta niente.
Altra novità introdotta da Dorna è la nuova sigla affidata al compositore Marco Beltrami: “Ho pensato che il tema dovesse essere eroico”, ha raccontato ai microfoni Dorna. “E la prima persona che mi viene in mente pensando a questo è Beethoven. La seconda cosa che ho pensato è l’idea del tempo che passa, perché i piloti corrono contro il tempo. Ho usato chitarre e percussioni elettroniche, oltre a campionare il suono di un cronometro”. Beltrami ha siglato colonne sonore importanti e l’ha fatto per oltre cinquanta film ad alto budget di cui, probabilmente, ne avrete visti una buona parte, da Io, Robot a Ben-Hur. A sentire questa nuova colonna sonora (non è ancora chiaro quando verrà impiegata) ci si rende conto di come mai Fabio Quartararo, ad un primo ascolto, abbia sentenziato con un “Pirati dei Caraibi!” come avrebbe fatto l’Uomo Gatto di Sarabanda: l’inizio effettivamente ci somiglia molto, anche se poi la melodia va a strizzare l’occhio alla Formula 1 e finisce con qualcosa di diverso ancora. Piace? Chissà. Diventerà qualcosa di cui ci ricorderemo, come la sigla di Fuorigiri su Italia 1? Vedremo.
Tutti questi cambiamenti stanno facendo innervosire più di qualche appassionato e la cosa è legittima: “Un’altra pennellata di glamour”, sembra di sentir dire, “e me ne vado per sempre, basta!”. La verità però è che una MotoGP in continua evoluzione, sempre diversa e in grado di stupire è una buona notizia. Un gran divertimento anche, perché è come camminare in una città mai vista prima senza avere ben chiaro di cosa ci sia dietro l’angolo. La sensazione, oltretutto, è che assieme a questo contorno stanno per cambiare per sempre anche inquadrature sui piloti e grafiche di gara di cui, tra shoulder cam e nuove informazioni, non si è mai lamentato nessuno. Quindi sì, dateci la sprint race, la sigla dei pirati, le foto dei piloti mezzi nudi e tutto quello che vi viene in mente: siamo qui per lo spettacolo.